Riassunto analitico
A livello globale, stiamo assistendo a una continua e inarrestabile crescita della digitalizzazione, cioè a quell’insieme di processi che sfruttano gli strumenti digitali per l’organizzazione e l’espletamento del lavoro. La digitalizzazione sta impattando, in maniera molto forte, il mondo del lavoro. Sul piano delle relazioni di lavoro, tutto questo si sta traducendo in un mercato del lavoro sempre più competitivo e flessibile, dove risultano di vitale importanza sia l’apporto di modifiche strutturali all’organizzazione, che le nuove capacità richieste ai lavoratori, quali le soft skills, che da semplice complemento delle hard skills, stanno diventando, molto spesso, più importanti rispetto a quest’ultime. Tutto questo rappresenta un vero e proprio cambiamento culturale della società e delle organizzazioni. Il lavoro agile, così come introdotto dalla Legge n. 81/2017, è certamente uno degli strumenti più emblematici di questa trasformazione digitale del mondo del lavoro; si tratta, infatti, di uno strumento che ha molteplici scopi: da un lato, è rivolto all’incremento della competitività per quelle imprese/pubbliche amministrazioni che decidono di adottarlo, mentre dall’altro, è rivolto ad agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per tutti quei lavoratori che ne usufruiscono e pertanto richiede di passare da un modello organizzativo orientato all’espletamento di una certa mansione a uno che ha, come fine ultimo, l’ottenimento di un determinato risultato. Il tentativo, del legislatore italiano, di disciplinarne l’implementazione, ha determinato il conseguente emergere di una serie di novità per la disciplina giuslavorista, ma accompagnate da grosse crepe, sia nell’ ambito della regolamentazione del rapporto di lavoro, dove le difficoltà sono, in particolar modo, dovute al fatto che si tratta di una modalità lavorativa esente da vincoli spaziali, temporali e contrattuali, tale da prescindere dalla tradizionale dimensione fisica della sede di lavoro, sia nell’ambito del mercato del lavoro e delle relazioni industriali. Tutto questo richiede un grosso cambio di paradigma: oggi l’obiettivo del datore di lavoro non è più quello di organizzare il che cosa e il come debbano fare dipendenti e collaboratori, ma il che cosa loro debbano riuscire a ottenere, come risultato, del proprio lavoro. In seguito allo scoppio della pandemia, il lavoro agile si è rivelato la soluzione ideale per assicurare la continuità delle mansioni e dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni. Da questo scenario, il mondo del lavoro pubblico ne esce completamente stravolto.
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