Riassunto analitico
Il presente elaborato di tesi nasce nel contesto del progetto di consolidamento geologico - geotecnico della Rupe di Canossa, sita nel Comune di Canossa in Provincia di Reggio Emilia. Il progetto di consolidamento è funzionale alla conservazione della memoria storica di un luogo che, nella seconda metà dell’anno Mille, fu al centro delle vicende di natura politico-religiosa che videro fronteggiarsi Papa Gregorio VII e l’Imperatore Enrico IV nel merito della disputa sulle investiture. L’area oggetto di studio è in destra idrografica rispetto al fiume Enza e si sviluppa in un contesto morfologico tipico del basso Appennino Emiliano. Da un punto di vista geologico - geomorfologico la rupe risulta essere un rilievo isolato, costituito dalla Formazione di Pantano, che si appoggia sulla Formazione delle Brecce Argillose della Val Tiepido – Canossa. Dato lo stato di fratturazione dell'ammasso roccioso e la sua conseguente instabilità, la componente fondamentale del progetto è rappresentata dal sistema di chiodature, sommitali e parietali, che andranno ad avvolgere l'intera rupe. Le zone di lavorazione sommitali sono identificate da una lettera: A, B, C, D, mentre i fori di sondaggio sono identificati da un numero; con questo sistema i progettisti hanno suddiviso la sommità per aree di lavorazione. Per ciascuna delle aree sono stati conservati 3 campioni di lunghezza variabile da 21 a 30 metri, a seconda della profondità raggiunta dalla perforazione avvenuta per questi tratti a carotaggio continuo. Il rilievo geomeccanico eseguito sui 12 sondaggi conservati ha rappresentato la prima fase del lavoro oggetto di tesi. La prima parte del lavoro si è svolta nell’estate 2019 e ha permesso di descrivere in maniera dettagliata le caratteristiche geologiche e geomeccaniche dei campioni analizzati. Principale oggetto di studio sono stati i caratteri litologici e lo stato e l’andamento della fratturazione. Al fine di stabilire l’orientazione spaziale delle fratture si è tenuto conto, laddove possibile, dei piani di strato precedentemente misurati e orientati in parete. Attraverso l’utilizzo di strumenti quali il profiler e lo sclerometro è stato possibile delineare in maniera sufficientemente dettagliata lo stato delle fratture oltre che la loro posizione nello spazio. I dati raccolti sono stati sintetizzati in forma grafica attraverso colonne stratigrafiche e stereogrammi ed in forma analitica attraverso tabelle. Sulla base dei dati emersi dalla prima parte del lavoro si è deciso di implementare la raccolta dei dati attraverso il rilievo geofisico in sismica passiva. La seconda parte del lavoro è stata condotta tra dicembre 2019 e febbraio 2020 ed ha interessato la parte geofisica della raccolta dati. Attraverso la metodologia HVSR si è cercato di stabilire quali siano i modi di vibrazione dei blocchi chiodati rispetto a quelli dei blocchi non chiodati e se vi siano differenze tra la porzione Ovest ed Est della rupe. Sono state eseguite 8 misurazioni in diverse aree con uno strumento Tromino 3G. Attraverso questa metodologia è stato possibile individuare picchi e direzione di vibrazione. Sulla base dei dati raccolti con il rilievo geomeccanico e di quelli raccolti con il rilievo geofisico in sismica passiva si è ricostruito un modello geologico – geotecnico bidimensionale della Rupe di Canossa.
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