Riassunto analitico
Questa tesi presenta un confronto di traduzioni di uno dei lavori poetici più noti dello scrittore Thomas Stearns Eliot: The Waste Land. Pubblicate in un arco temporale molto ampio, le traduzioni sono frutto del lavoro di tre dei maggiori traduttori italiani: il critico letterario e professore di letteratura inglese Mario Praz (1963); il critico, traduttore, pittore ma soprattutto poeta Roberto Sanesi (1986) ed ultima, ma non per importanza, una delle più recenti esponenti della poesia italiana ed esperta di poesia inglese, Carmen Gallo, con la sua traduzione datata 2021. La tesi è divisa in quattro capitoli: i primi due consistono in uno studio generale su Thomas Stearns Eliot, sulla sua biografia intellettuale e le influenze che hanno inciso la sua poetica e i suoi ideali; gli ultimi due capitoli sono invece incentrati su The Waste Land e sull’analisi comparata delle traduzioni precedentemente menzionate. Il primo capitolo tratta brevemente dei primi anni di Eliot, dai suoi anni ad Harvard fino alla conversione alla religione anglicana e al premio Nobel vinto nel 1948. Nel secondo capitolo vengono delineate le influenze che hanno determinato la vita e il lavoro di Thomas Eliot. Da Jules Laforgue, poeta francese, fino alle sue antitetiche tendenze romantiche e classiche. Considera il potente ascendente che Dante, William Shakespeare e James Joyce hanno avuto sull’autore, senza trascurare la prolifica amicizia che Eliot aveva instaurato con Ezra Pound. Il terzo capitolo si concentra su The Waste Land. Esamina le principali caratteristiche del poema, dal titolo alla dedica, fino al contesto storico e ai temi. Si sofferma sullo stile, sul vocabolario e sul complesso meccanismo di citazioni presente nel testo. Il quarto e ultimo capitolo offre un’analisi delle traduzioni di Mario Praz, Roberto Sanesi e Carmen Gallo. Basato sulla teoria della critica produttiva, illustrata da Antoine Berman, l’analisi comparata parte da un approfondimento sulla vita, la formazione intellettuale e il contesto culturale dei tre autori. Oggetto del confronto saranno le differenti scelte traduttive, lo stile di scrittura e l’approccio alla traduzione.
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Abstract
This final paper offers a comparative analysis of three different translations of the most famous poetical work by Thomas Stearns Eliot: The Waste Land. Published in a wide span of time, the three translations were written by three preeminent Italian translators: literary critic and University Professor of English literature Mario Praz (1963); poet, painter and translator Roberto Sanesi (1986) and poet and scholar of English poetry Carmen Gallo (2021).
The dissertation is divided into four chapters, the first two being a general study on Thomas Stearns Eliot’s life, and the last two focusing on The Waste Land and on its translations.
The first chapter deals briefly with Eliot’s biography, from his years at Harvard, to his conversion to Anglo-Catholicism and the Nobel Prize.
In the second chapter, the various influences on Eliot’s life and works are outlined. It starts with the influence that French poetry, and most specifically Jules Laforgue, had on young Eliot. It follows with an analysis of the ambivalent feeling the author had both for classicism and romanticism, which were the two main tendencies Eliot was torn between. It also takes into account the influence that Dante and William Shakespeare had on Eliot, as well as the peculiar and prolific friendships he had established with Ezra Pound and James Joyce.
The third chapter presents the analysis of The Waste Land. It examines the main features of the work, from its title and epigraph to the historical background and themes. It focuses on the style, the vocabulary and the complex mechanism of citations that appear in the poem.
The fourth and last chapter offers an overview of Praz, Sanesi and Gallo’s translations of the poem. Based on Antoine Berman’s theory of productive criticism, the analysis focuses on the translators’ life and intellectual background, without neglecting their historical context. Their style of writing, their approach to translation and the strategies they applied are the subjects of the comparison.
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