Riassunto analitico
Quando i genitori si separano o divorziano non è facile per loro gestire le nuove routine della vita quotidiana, soprattutto in caso di rapporti conflittuali e affidamento condiviso. Per un minore, poi, il cambiamento della struttura familiare può rivelarsi spesso impegnativo e difficile da accettare. Gli adulti, invece, impegnati nelle diatribe di coppia, rischiano di trascurare le esigenze della prole, la quale a volte invia segnali di disagio. Attraverso la mia ricerca intendo approfondire le conseguenze psicologiche sui figli apportate dalla separazione dei genitori, soprattutto quando la crisi di coppia è investita da un conflitto. In particolare, nel marzo 2021 ho svolto un’indagine preliminare, confrontando i dati della letteratura di riferimento con quelli presenti sul sito del tribunale di Modena per verificare se il giudice, in fase di giudizio, considerati i possibili disagi verificatisi sulla prole, richiedesse il contributo di esperti sulla negoziazione dei conflitti di coppia. Da questa ricerca è emersa l’esistenza di più figure professionali che collaborano con gli Organi di Giustizia, ma che si rivolgono principalmente agli adulti. Un ulteriore elemento emerso è la relativa mancanza della figura del pedagogista, che a mio parere può rappresentare l’esperto più completo, essendo in grado di coinvolgere nel suo intervento tutti i membri del nucleo. Addentrandoci nella struttura dell’elaborato, il primo capitolo affronta il tema della trasformazione della concezione di “famiglia” a seguito dell’introduzione del divorzio nel nostro ordinamento giuridico. Tale evento, infatti, ha permesso alle coppie di liberarsi dal vincolo matrimoniale nell’interesse personale e questa maggiore libertà, assieme ai cambiamenti sociali, ha influenzato l’attuale approccio che gli individui hanno nei confronti delle relazioni affettive. Ad oggi, quindi, la famiglia tradizionale è affiancata ad altre strutture familiari. Mi sono addentrata inoltre nell’approfondimento giuridico delle procedure di separazione e divorzio, con particolare riferimento alla filiazione e ai diritti dei minori di coppie separate e divorziate. Nel secondo capitolo, con riferimento anche alle diverse fasi dello sviluppo, viene approfondito il tema del conflitto familiare, con le conseguenze psicologiche che dinamiche disfunzionali di coppie separate possono arrecare ai figli contesi. Il terzo capitolo mira invece ad indagare i rapporti di collaborazione tra Organi di Giustizia ed esperti in pedagogia, focalizzando poi l’attenzione sul bisogno di sostegno per tutti i membri del nucleo compromesso dalla separazione. Per questo capitolo ho eseguito un confronto tra letteratura di riferimento e dati riscontrati nel database del tribunale di Modena. È stato interessante notare che il giudice, in fase di giudizio, può avvalersi della collaborazione di esperti che purtroppo non hanno competenze prettamente pedagogiche, queste ultime particolarmente preziose in fase di presa in carico dell’utenza. Considerata la molteplicità di esperti che si occupano di questa situazione, non è semplice per il tribunale scegliere lo specialista più idoneo ad ogni caso giuridico, per cui mi sono chiesta il motivo per cui la molteplicità di professionisti non possa essere sostituita con un esperto in pedagogia che si rivolga anche ai figli. In vista di questo, nel quarto capitolo mi sono concentrata sul ruolo del pedagogista come possibile esperto nel settore, figura in grado di rivolgersi a tutti i membri del nucleo e facilitare, attraverso un lavoro di costruzione: La coscientizzazione degli adulti sulla condivisione delle funzioni educative, per ridurre i fattori di stress influenzanti negativamente il benessere di tutti i soggetti del nucleo; Promozione, in tutti i destinatari, dell’attivazione di risorse di coping ed empowerment per reagire ai cambiamenti dovuti alla frammentazione del nucleo.
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