Riassunto analitico
La riflessione sorge dal lavoro svolto all’interno dei servizi educativi 0-6, i quali si caratterizzano per la quasi totale assenza nell’équipe didattica e pedagogica di figure maschili nel ruolo di educatori e insegnanti. Accanto a tale dato di fatto, si pone l’evidenza di una reale difficoltà a reperire documenti o dati che ne documentino la situazione. Da ciò nasce la curiosità di ricercare il perché di tale assenza, non solo attraverso documenti, report, analisi, letteratura nazionale ed europea, ma anche tramite le parole di educatori, insegnanti e genitori; lo scopo del presente elaborato vuole essere quello di cercare di comprendere come la figura maschile venga percepita in relazione alla funzione di cura, quali le competenze ed arricchimenti che queste figure possono portare nei servizi, se sia individuabile e definibile una differenza nel modo di educare femminile e maschile che possa giustificare la scelta di delegare i lavori di cura, in questo caso inerenti alla fascia di età 0-6, alla figura femminile. Il punto di partenza è la ricerca di dati, in Italia o in Europa, in relazione alla effettiva assenza delle figure maschili nelle professioni dedicate alla cura e all’educazione dell’infanzia. Per poi attuare una riflessione sulle motivazioni potenziali di questa assenza.
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Abstract
La riflessione sorge dal lavoro svolto all’interno dei servizi educativi 0-6, i quali si caratterizzano per la quasi totale assenza nell’équipe didattica e pedagogica di figure maschili nel ruolo di educatori e insegnanti.
Accanto a tale dato di fatto, si pone l’evidenza di una reale difficoltà a reperire documenti o dati che ne documentino la situazione.
Da ciò nasce la curiosità di ricercare il perché di tale assenza, non solo attraverso documenti, report, analisi, letteratura nazionale ed europea, ma anche tramite le parole di educatori, insegnanti e genitori; lo scopo del presente elaborato vuole essere quello di cercare di comprendere come la figura maschile venga percepita in relazione alla funzione di cura, quali le competenze ed arricchimenti che queste figure possono portare nei servizi, se sia individuabile e definibile una differenza nel modo di educare femminile e maschile che possa giustificare la scelta di delegare i lavori di cura, in questo caso inerenti alla fascia di età 0-6, alla figura femminile.
Il punto di partenza è la ricerca di dati, in Italia o in Europa, in relazione alla effettiva assenza delle figure maschili nelle professioni dedicate alla cura e all’educazione dell’infanzia. Per poi attuare una riflessione sulle motivazioni potenziali di questa assenza.
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