Riassunto analitico
A fronte degli sconcertanti cambiamenti socioculturali che il mondo ha dovuto affrontare in questi ultimi decenni e data la effettiva rapidità con cui la società contemporanea evolve e muta, è istintivo chiedersi in che modo la scuola e il modo dell’educazione in generale è afflitto da suddetto cambio e, ancora più importante, che mezzi si hanno per affrontarlo, restando al passo con i tempi, senza perdere i valori fondanti di un’istituzione millenaria. Alexander Langer, ormai più di trent’anni fa, ha creato le basi per una disciplina che non solo risponderebbe alle domande sopracitate, ma potrebbe anche essere la chiave di svolta per una educazione libera, tale disciplina prende il nome di la pedagogia interculturale. L’obbiettivo di questo studio è quello di approfondire lo studio della pedagogia intercultura intesa come pedagogia dell’essere in cui al centro è posto il soggetto nella propria interezza, prendendo in esame la sua cultura, lingua e ambiente sociopsicologico. Langer in questo senso è stato non solo un precursore, bensì un autentico maestro di questa disciplina. Per delineare una panoramica più accurata su questo tema, il nostro lavoro è composto da due parti iniziali in cui focalizzeremo l’attenzione sulla vita dell’autore e sul contesto storico in cui vive e sviluppa la sua attività: gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, in un Nord-Italia effervescente, costellato da rivolte e riforme, soprattutto nel mondo della scuola. Cercheremo quindi di rispondere a una domanda determinante: perché vale la pena affrontare una lettura pedagogica della vita di Langer. Si analizzerà il suo impegno politico, gli incontri con grandi personaggi della neonata pedagogica come: Don Milano o padre Ernesto Balducci. Sulla base degli elementi analizzati nelle prime due parti, ci si addentrerà nel vivo della poetica langeriana, prendendo in esame le parole chiave che tanto hanno influenzato la pedagogia degli anni successivi, come il concetto di individuo e di identità, la metafora del ponte per concretizzare l’idea di educazione, il concetto di pace e infine di libertà d’educazione.
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