Riassunto analitico
Già da qualche anno l’utilizzo dei dati ed il settore fintech stanno attraversando una fase di grossa crescita economica. Tra i due fenomeni sussiste un rapporto di dipendenza funzionale, del secondo nei confronti del primo, basato sulla innovazione tecnologica. Ogni singola persona, a seconda delle proprie attività online ed offline, genera quotidianamente una serie più o meno ampia di informazioni. Muovendo da un livello individuale ad uno generale, la crescente capacità di raccogliere, elaborare ed interpretare questa mole di dati dovuta alla incessante diffusione di apparecchi tecnologici (smartphone, rilevatori biometrici, gps, oggetti connessi ad internet ecc.), genera ed implementa i c.d. Big Data, ossia un patrimonio di gusti e preferenze dei consumatori, dalla mastodontica portata e valutazione economica. È facile intuire quindi il desiderio di appetenza suscitato dai dati nei confronti di qualsiasi impresa commerciale e di servizi, ed il motivo per il quale spesso vengono paragonati all’oro. Restringendo il campo di osservazione, uno dei settori in cui l’utilizzo dei dati ut supra è maggiormente pregnante è certamente quello del fintech o tecnofinanza, che non a caso viene sovente indicato come esempio della c.d. data-driven economy. Oltre allo sviluppo della tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT), esso deve il suo sviluppo alla agevole accessibilità a dati di natura patrimoniale, sia di origine individuale, sia detenuti da istituti di credito ed altri intermediari finanziari. Ciò ha consentito una fiorente comparsa sul mercato di nuovi modelli di business quali pagamenti elettronici, open banking, inclusione finanziaria, ed ancora peer-to-peer lending, blockchain, smart contract ecc. In questo lavoro andrò ad approfondire le implicazioni che il progresso tecnologico e commerciale alimentato dal dirompente utilizzo dei dati, da una parte, e la necessaria tutela verso la riservatezza delle persone e delle proprie informazioni, dall’altra, determinano e si riscontrano oggi in un settore particolarmente sensibile (quanto rigoglioso) quale appunto quello del fintech.
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