Riassunto analitico
In Australia sono stati recentemente emanati atti governativi che presiedono ad una profonda revisione del sistema educativo rivolto alla prima infanzia. Questa riforma, voluta dal governo Rudd (il cui mandato ha coperto gli anni 2007-2013), risponde sia a ragioni politiche locali sia ad un più generale quadro di miglioramento delle istituzioni educative a livello globale. A livello locale, Rudd, del partito laburista, è stato eletto dopo ben 11 anni consecutivi di governo Howard, del partito liberale. Il cambio di governo ha chiaramente portato con sé visioni politiche differenti tra cui le riforme del sistema educativo e l’attesa apologia ai popoli indigeni australiani. A livello globale, molti Paesi stanno approvando documenti curriculari nazionali che sanciscono linee guida specifiche per il settore educativo tra cui la Svezia, la Norvegia, la Finlandia, l’Inghilterra, la Francia, la Germania, la Polonia, la Cina, la Nuova Zelanda e l’Australia. Il continente australiano, prima dell’approvazione del Documento, ha visto la proliferazione di numerosi servizi educativi che differiscono per organizzazione giuridica e per tipologia di servizio offerto: un elenco breve ma esaustivo comprende i long day care, i family day care, gli occasional care e le preschool. Alla poliedricità dei servizi va aggiunto un ulteriore livello di complessità dato dall’esistenza di 8 Stati e Territori che compongono il governo federale, ognuno con ordinamenti e leggi proprie. L’introduzione dell’EYLF, nel contesto di una maggiore attenzione rivolta all’educazione della prima infanzia a livello internazionale, oltre che nel territorio australiano, si propone di riformare la forza lavoro, accrescere i livelli minimi di qualifica, introdurre nuovi standard qualitativi e garantire l’accesso universale alle preschool per tutti i bambini di 4 anni (Australian Government Department of Education, Employment and Workplace Relations, 2009b). 6 Nella tesi si analizza il Documento per illustrarne i principi e le finalità poiché questi sostanziano le pratiche educative vigenti, si è indagato in altre parole, ciò che nutre e di cui si nutre la forza lavoro. Sono state condotte interviste semi-strutturate con una decina di educatrici operanti in diversi centri educativi e variamente qualificate con l’obiettivo di cercare di tracciare un quadro, sebbene parziale, che rendesse conto della reale comprensione ed implementazione della riforma. L’intento originario delle interviste consisteva nel cercare di capire quali fossero le teorie evolutive e pedagogiche di riferimento del personale. Ad interviste compiute, invece, è emerso il dato di una profonda divergenza nell’interpretazione e nelle possibilità di applicazione dei principi e dei risultati racchiusi nell’EYLF. L’Australia è un continente multietnico e le profondissime differenze di background culturale delle educatrici, oltre che e nei livelli di qualifica, probabilmente determinano letture e applicazioni fortemente personali della riforma. A questa fase di elaborazione della tesi, l’intento originario del disegno sperimentale ha subito una necessaria evoluzione ed una conseguente trasformazione. Le interviste sono state utilizzate come un dato preliminare che ha aperto la strada ad un successivo case study grazie al quale si è potuto focalizzare un caso di implementazione dell’EYLF. Infine, viene esposto l’approccio Reggio Emilia poiché propone una consistente base pedagogica che ben si integra con le possibilità di lettura ammesse dall’EYLF. La speranza è quella di aver accolto l’invito esplicito del Documento australiano a riflettere sulle convinzioni e sulle epistemologie personali nell’ottica di una apertura a paradigmi pedagogici plurali.
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Abstract
Australia has undergone major reform in early childhood education and care provision. These changes have been developed under Rudd’s government and are due to local political reasons and to a broader trend of improvement of the educational institutions.
On a local level, Rudd, the head of the Labour Party, has been elected after 11 years of Howard’s government, the head of the Liberal Party. This important switch came with changes in fundamental sectors such as the reform of the educational system or the apology to the indigenous Australian population.
On the global level, many countries, such as Sweden, Norway, Finland, England, France, Germany, Poland, China, New Zealand and Australia, have developed national curricula with specific guidelines. According to the Organisation for Economic Cooperation and Development (OECD), such frameworks are most effective when underpinned by a vision; when there is widespread agreement on the values on which they are based; and when key goals are defined with a broad range of stakeholders (OECD, 2006).
The Australian Federation, before the official approval of the Early Years Learning Framework (EYLF, also referred to as Framework, Document), Australia’s first national framework for guiding curriculum and pedagogy in all early childhood settings, had experienced the proliferation of various and differently organized childcare centers such as preschools, long day care centers, family day care centers and occasional care centers mostly operated by not qualified staff.
Moreover, since Federation in 1901, the nation of Australia has been constituted by three tiers of government; a central national government, eight separate state and territory governments, and over 600 local governments (often referred to as councils).
The diversity of the services, as well as the multi-jurisdictional contexts, made the picture even more complex.
The introduction of the EYLF along with a greater attention given to the early childhood education and care sector both at the international level and in Australia, it is aimed at increasing minimum levels of qualifications, introducing new quality standards and ensuring universal access to all children aged birth to five years, after which compulsory full-time schooling commences, (Australian Government Department of Education, Employment and Workplace Relations, 2009b).
The first part of this thesis describes the principles and practices embedded in the Framework and then it goes into more detail, exploring the ambiguities contained that resulted from the doubts and dilemmas the authors where facing when developing the Framework and that had not been overcome by the time of the official approval of the document. It shows that Framework is intended to allow for different interpretations and various theoretical approaches.
In the second part, one such theoretical approach has been chosen, “the Reggio Emilia approach” because it seemed, possibly, to expand some points left open in the EYLF. It resolves some of the ambiguities by providing a strong pedagogical basis.
The intention of the thesis is to welcome the explicit invitation of the authors of the Framework to reflect on the personal beliefs and epistemology that guide teachers’ everyday decision making and the design and implementation of the early childhood curricula.
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