Riassunto analitico
TITOLO TESI IN ITALIANO: Dal dramma shakespeariano alla tragedia in musica: mutazioni, intertestualità e interpretazione
L'interpretazione vocale, il nodo della complessa articolazione tra testo e musica, dà le coordinate della drammaturgia operistica. È, infatti, attraverso il canto che la confluenza ibrida tra questi due mezzi di comunicazione si fonde in una stessa azione, autonoma e unitaria. L'opera trascende così lo iato della giustapposizione di due contenuti proteiformi, con limitate sinergie e antagonismi numerosi, per arrivare a un contenuto semiotico omogeneo, che gustiamo tramite la rappresentazione teatrale. Si effettua veramente il passaggio da una materia bipolarizzata ad un'energia la cui immaterialità riconciliante si inserisce nello spazio scenico. Questa combinazione trascendente fa « soffrire » le fonti, a causa dell’impatto della tecnica vocale, del linguaggio musicale e delle contingenze afferenti alla lirica, nello stesso modo in cui la musica si piega, entro certi limiti, ai dettami della tragedia. Questa ricerca mira a porre delle domande sul significato e sulle sfide della tragedia lirica e della tragedia di Shakespeare, su ciò che fa emergere l’agglomerato del testo, trasformato dalle esigenze musicali, e della musica consacrata a questo testo. Si impegna inoltre a illuminare alcune funzioni del linguaggio e delle forme musicali che, anche se non sono fisse e universali, diventano operative nel caso singolare delle opere esaminate, così come certi dati latenti delle tragedie di Shakespeare, che aprirebbero nuovi canali all’effusione delle passioni umane. Questo solleva la questione di ciò che il collegamento dei contenuti eterogenei della tragedia lirica libera, modifica e soffoca nel dramma originale.
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Abstract
Vocal rendition, the nexus of the complex articulation of text and music, gives the coordinates of operatic dramaturgy. It is, in fact, through singing that this hybrid conjunction between these two media appears as one and the same autonomous unitary action. Thus, opera transcends the hiatus of the juxtaposition of two protean contents, with limited synergies and numerous antagonisms, in a homogeneous semiotic content that can be appreciated in its representation. It effects the passage from a bipolarized matter to an immaterial conciliatory energy that is made to be performed. This transcendent combination makes the source work of art suffer, as a result of vocal technique, the musical language and the contingencies of the operatic performance, in the same way that the music submits to the requirements of tragedy. This research work aims at bringing up questions about the sense and the issues at stake in the operatic tragedy as well in the Shakespearean tragedy, about what stands out from the entirety of text altered by the musical requirements and the music given over to it. It also undertakes to shed light on certain functions of the language and the music forms which, even if they are not fixed or universal, become effective in the singular case of the works that are examined; and also on some latent data of Shakespeare’s tragedies which would open new floodgates to the outpouring of human passions. This poses the question of what the connection between the heterogeneous contents of the operatic tragedy, releases, modifies and stifles in the source drama.
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