Riassunto analitico
Il presente elaborato ha il fine ultimo di sbrogliare il filo che unisce digitalizzazione – che da più di un decennio ha permeato il mondo che ci circonda - , innovazione tecnologica e trasformazione del banking business che ne consegue, in tutte le sue implicazioni normative, strategiche e organizzative. Una particolare attenzione sarà dedicata alla propensione alla partnership delle banche che si ritrovano a dover fronteggiare una graduale trasformazione da semplici organizzazioni a vere e proprie piattaforme aperte che, grazie all’interazione con i molteplici operatori esterni, consentano la creazione di un valore sinergico e condiviso in un’ottica di open innovation. Il primo capitolo sarà totalmente incentrato sul mondo del FinTech, dapprima andando a definire il fenomeno e poi analizzandolo in tutte le sue diverse caratteristiche. Sempre in questo capitolo verranno discusse le principali attività svolte dalle imprese FinTech, la diffusione del fenomeno su scala globale e il suo impatto sul settore finanziario e bancario. Di particolare importanza sarà il sottocapitolo dedicato alla Direttiva UE 2015/2366 del 25 Novembre 2015, anche nota come PSD2, di cui verranno discusse novità e cambiamenti che questa porta con sé ma anche impianto generale nonché effetti e criticità che ne derivano. Questo intervento normativo – votato alla ricerca della best way utile a disciplinare un fenomeno ancora in divenire e difficilmente inquadrabile in confini ben definiti, quale il FinTech – oltre ad avere una sua importanza in termini di tutela dei consumatori, è finalizzato essenzialmente all’introduzione, nel settore finanziario, dei cosiddetti TPPs o Third Party Providers. Seguirà poi una breve disamina del Regolamento noto come GDPR e della sua importanza in termini di privacy e trattamento dei dati personali, concludendo con quello che è un confronto imprescindibile tra le due normative (PSD2 e GDPR) che dia evidenza di eventuali discrasie e potenziali rischi. Il secondo capitolo sarà dedicato alle Application Programming Interfaces (APIs) - interfacce standard aperte grazie al quale le terze parti sono in grado di sfruttare dati bancari come input per l’offerta di servizi personalizzati ai clienti - che, dopo aver discusso brevemente della digital disruption che ha investito gli intermediari del settore finanziario, vengono inquadrate nei loro aspetti caratteristici e nelle loro funzionalità. Una particolare attenzione verrà dedicata alle API pubbliche e in particolare alle Open API. Infatti, una volta distinte dalle API private o chiuse, vengono discusse le principali caratteristiche di questa tipologia di interfacce – con annessa analisi di sette principali esempi di utilizzo delle Open API nel settore – e viene evidenziato come queste risultino essere precorritrici di quello che è il modello di business dell’API Economy. Sempre in questo secondo capitolo e rimanendo sul tema, viene poi sottolineata l’importanza di quello che è un API Management sicuro ed efficiente con particolare menzione a quello che è il full life cycle API Management e il suo funzionamento. Il capitolo continua con una breve trattazione inerente alla standardizzazione di queste interfacce e alla necessità – perché risultino efficienti – che queste si basino su un buon modello di governance. In conclusione al capitolo verrà brevemente definito il passaggio da Open APIs a Open Banking, inteso come fenomeno che “collega due mondi” poiché consente ai clienti di utilizzare il proprio servizio bancario nel contesto di altri servizi (FinTech), combinando funzionalità innovative di istituti bancari e non. Il terzo capitolo è quello dedicato, invece, ai modelli di business e alla profonda trasformazione subita – principalmente in ambito bancario – come conseguenza dell’affermarsi del FinTech e del suo potere di disintermediare il secolare rapporto tra istituti finanziari tradizionali e clienti.
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