Riassunto analitico
La revisione della disciplina sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari emanata nel 2009 dalla Banca d’Italia, ha visto coinvolti, oltre la stessa Banca d'Italia, anche gli intermediari e le associazioni di categoria degli stessi e dei consumatori. L’obiettivo principe della revisione della normativa del 2003, consiste nel miglioramento degli strumenti di trasparenza a disposizione della clientela per permettere una maggiore conoscibilità delle condizioni contrattuali di prodotti e servizi proposti dagli intermediari. La revisione della disciplina è stata anticipata da una relazione illustrativa sui seguenti punti: i motivi della revisione, le linee della riforma ovvero obiettivi e leve, e gli interventi sulle disposizioni. Un secondo documento utile allo sviluppo della revisione conteneva due analisi d’impatto: una relativa ai fallimenti del mercato e della regolamentazione, un’altra inerente i costi-benefici delle opzioni regolamentari. Un aspetto importante è riservato alla qualità della comunicazione, motivo per cui la Banca d’Italia si è avvalsa di esperti di linguistica, psicologia e comunicazione per redigere la disciplina. Lo scopo ultimo demandato alla disciplina unitamente all’accrescimento del livello di educazione e cultura finanziaria anche nei ceti medio-bassi, attraverso giornate di formazione o seminari spesso gratuiti aperti al pubblico su risparmio e investimento, è quello di costruire un circolo virtuoso. Detto sistema ha origine nella maggior trasparenza e correttezza nei rapporti tra intermediari e clientela, passa attraverso una aumentata consapevolezza nei clienti delle proprie scelte in ambito finanziario, stimola la concorrenza del mercato e arriva a generare un clima di più estesa fiducia del consumatore nel mondo finanziario, tale da favorire la ricerca, da parte di intermediari e istituti preposti ad emanare normative, di strumenti di trasparenza ancora più efficaci.
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