Riassunto analitico
Il presente elaborato si focalizza sugli Investimenti Diretti Esteri (IDE) e sul ruolo che essi possono rivestire in Africa sub-sahariana. Con la sua giovane popolazione e in crescita e la sua ricchezza di risorse naturali, l’Africa potrebbe diventare una destinazione più attraente per gli IDE. Appare però fondamentale un quadro politico e istituzionale solido e riforme economiche mirate a sfruttare tali opportunità. L’elaborato si apre con un’analisi globale degli IDE, del loro impatto sulle economie in via di sviluppo, delle strategie per ridurre i rischi e massimizzare i benefici legati a teli investimenti. Si procede poi analizzando il legame storico tra colonizzazione, sviluppo economico del continente e le relative conseguenze sugli IDE, evidenziando come i principali investitori in Africa siano cambiati nel tempo: dai paesi sviluppati, in particolare europei, a quelli in via di sviluppo come Cina, India e paesi arabi. Verranno esaminate altresì, i differenti approcci di investimento in Africa, da parte dei paesi sviluppati e così come di quelli emergenti. Particolare interesse sarà dedicato alle zone di libero scambio, come ad esempio l’AfCFTA, e il loro potenziale nel dare impulso all’economia africana. Verrà evidenziato come il continente africano debba ancora affrontare diverse sfide, come la corruzione, la burocrazia macchinosa e lenta, le infrastrutture scarse e scadenti e l’inefficienza politica, le quali rappresentano i principali ostacoli allo sviluppo e ad attrare maggiori IDE. Infine, si analizzerà il programma Vision Senegal 2050, attuato dalle nuove autorità del Senegal, il quale comprende riforme strutturali e politiche economiche per far uscire il paese da quelli a reddito medio-basso. Il lavoro cercherà di fornire una visione completa delle opportunità e delle sfide connesse agli IDE in Africa, sottolineando come un ambiente politico ed economico positivo possa trasformare il potenziale del continente in un’opportunità concreta.
|