Riassunto analitico
TAIICHI OHNO nasce nel 1912 a Darien in Manciuria. Nel 1932 subito dopo aver conseguito il diploma in ingengneria meccanica, entra a far parte delle industrie della famiglia Toyoda. Viene assunto come impiegato in un reparto telai dell’industria tessile Toyoda Spinning and Weaving, dove lavorerà fino al 1939, nel ’39 infatti passa al settore automobilistico delle industrie Toyoda. Alla Toyota Motor Company resterà per il resto della sua carriera passando in trent’anni dal ruolo d’impiegato nelle officine, a quello di vice-presidente esecutivo, ricomprendo prima ruoli tecnico-organizzativi di responsabilità e di fondamentale importanza nel processo lavorativo. Taiichi Ohno è un “uomo di campo”, un tecnico diplomato che entrò in Toyota senza un curriculum ricco di titoli accademici e quindi non destinato dall’inizio della sua carriera a ricoprire ruoli manageriali dell’alta direzione d’impresa. Questa sua formazione avuta direttamente sul campo, nelle officine, sarà di fondamentale importanza nello sviluppo del modello di produzione che rivoluzionerà il settore automobilistico negli anni ’70. Lui stesso nel libro “Lo sprito toyota” (1978) considererà il lavoro nel reparto produttivo e nelle officine come fondamentale perché è in quei luoghi che si raccolgono le informazioni migliori, quelle dirette, concrete, stimolanti. Ohno considera “l’officina innanzi tutto” come il Suo principio, che riassume l’importanza dell’esperienza diretta nello sviluppo dell’organizzazione. Durante i suoi primi anni in Toyota, a causa della guerra, era costretto a dirigere officine soggette ad un elevato turnover di operai specializzati, che sempre piu spesso venivano spostati dal reparto produttivo al fronte. Questo faceva sì che gli operai specializzati fossero rimpiazzati da manodopera senza esperienza e senza qualifiche professioniali. Tutto ciò spinse Ohno a richiedere ai propri operai di redigere degli standard operativi che fossero chiari e comprensibili per chiunque, anche per operai non specializzati e senza esperienza, in modo tale che fossero una guida nello svolgimento del lavoro e su quale fosse il modo migliore di farlo. Questa esperienza nei suoi primi anni in azienda, è ritenuta da Ohno, come la base del suo lavoro sul sistema produttivo Toyota dei seguenti trent’anni. Gli standard operativi diverranno un elemento chiave del processo produttivo in ogni stabilimento dell’azienda e in ogni fabbrica che collaborerà con essa. Ohno durante i suoi anni in Toyota è l’artefice del “miracolo” dell’azienda. Alla fine degli anni ’40 la Toyota Motor Company aveva prodotto complessivamente, nella sua storia di trenta anni, la metà del numero di vetture che lo stabilimento Ford di Rouge aveva prodotto in un solo giorno, 2685 contro 7000. Trent’anni più tardi, nel 1983, la Toyota produceva più di tre milioni di veicoli con un organico di circa 58 000 dipendenti, nello stesso anno la General Motors produceva 5 milioni di veicoli ma con l’utilizzo di 460 000 dipendenti, circa dieci volte di più di quelli che erano utilizzati in Giappone per produrre i 3 milioni di veicoli. In trent’anni la Toyota era passata dal essere il fanalino di coda dell’industria automobilistica a secondo produttore al mondo, e questo grazie ad il nuovo modello organizattivo sviluppato da Ohno rispetto al tradizionale modello statunitense di stampo tayloristico/fordista.
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