Riassunto analitico
Nell’ambito della ricerca in campo umanistico negli ultimi vent’anni si è assistito al fiorire di numerose scuole di pensiero che utilizzano contributi delle scienze neurocognitive nel tentativo di aprire nuove prospettive teoriche e applicative allo studio delle narrazioni, intese nella loro pervasività di forme del pensiero. La tesi prende in esame due di queste prospettive, il Blending concettuale e il Mind Reading (o Teoria della Mente), e alcuni loro sviluppi interessanti nell’ambito della critica letteraria e della narratologia; applica inoltre le prospettive summenzionate all’analisi di alcune dimensioni narrative nella scrittura di Dan Brown e ad un modulo didattico centrato su di una short-story di Katherine Mansfield. In particolare il lavoro analizza la teoria del blending concettuale così come elaborata da Marc Turner e Gilles Fauconnier nel loro volume del 2002, The Way We Think. Conceptual Blending and the Mind’s Hidden Complexities. Si sofferma sul sistema di regole e principi costitutivi che sono alla base del processo di blending, sostanza del pensiero creativo, e segue alcune delle successive applicazioni analitiche: lo spazio e le “ancore materiali”, l’ibridazione intratestuale dei generi letterari, la costruzione dei vari livelli di senso nella narrazione romanzesca e teatrale. Nell’ambito delle ricerche sul Mind Reading (o Teoria della Mente) la tesi segue l’articolazione del concetto a partire dagli studi sull’autismo di Simon Baron-Cohen e nella sua definizione di strumento evolutivo pro-sociale proprio della specie umana, sulla base di studi recenti sull’empatia e le emozioni. Ne considera poi i risvolti salienti per lo studio delle narrazioni secondo il consolidato quadro narratologico di David Herman e gli avanzamenti teorici, metodologici e pedagogici enunciati da Lisa Zunshine, arricchendo la prospettiva con spunti dagli scritti di Alan Palmer, Patrick C. Hogan e, per quanto riguarda l’approccio evolutivo allo storytelling, di Jonathan Gottschall e Brian Boyd. Si applicano questi approcci teorici, assieme alle categorie interpretative della hot cognition e del global novel, ad un caso del panorama narrativo contemporaneo, un’analisi delle dimensioni dello spazio-tempo, della transmedialità e autorialità in due best-seller di Dan Brown, Angels & Demons e The Da Vinci Code. Il lavoro contiene inoltre un percorso didattico condotto su di un testo di fiction breve letteraria, The Singing Lesson di Katherine Mansfield. Il modulo è stato sperimentato nei corsi di laurea specialistica del Dipartimento di Scienze della Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. I risultati della sperimentazione sono brevemente commentati assieme ad alcuni contributi offerti dagli studenti.
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Abstract
Research in the field of Humanities in the last twenty years has seen the birth of several currents of thought which include contributions from neurocognitive science, in the attempt to introduce new theoretic and applicative perspectives for the study of narrations, intended in their pervasiveness as frames for thought. This dissertation focuses on two of these perspectives, Conceptual Blending and Mind Reading (or Theory of Mind), and on some of their promising developments in literary criticism and narratology. It also applies them to the analysis of some narrative dimensions in the work of Dan Brown and to a teaching format built on a short story by Katherine Mansfield.
More in detail, the work analyzes conceptual blending theory, as elaborated by Marc Turner and Gilles Fauconnier in their 2002 volume, The Way We Think. Conceptual Blending and the Mind’s Hidden Complexities. The system of rules and governing principles at the root of conceptual blending as creative thinking are investigated, and some of the successive analytical applications are considered: space and material anchors, the intra-textual hybridization of literary genres and the building of various levels of meaning in novelistic and theatrical narration.
The dissertation follows the line of research on mind reading (or Theory of Mind) as articulated in Simon Baron-Cohen’s studies on autism, and in its definition as a specific pro-social adaptive tool in humans on the ground of recent studies on empathy and emotions. Aspects relevant for research on narrations are considered, following David Herman’s narratological frame of inquiry and Lisa Zunshine’s theoretic, methodological and pedagogic advancements. The perspective is enriched by suggestions from the works of Alan Palmer, Patrick C. Hogan and, for evolutionary approach to storytelling, Jonathan Gottschall and Brian Boyd.
The abovementioned theoretic approaches are applied, together with the interpretive frames of hot cognition and global novel, to a case in the scene of contemporary fiction: an analysis of space-time dimension, cross-mediality and authorship in Dan Brown’s bestsellers Angels & Demons and The Da Vinci Code.
A teaching unit is included, developed on a literary short text, The Singing Lesson by Katherine Mansfield. The format was tested in two graduate courses at University of Modena and Reggio Emilia, Department of Communication and Economics. The results, in terms of answers to questionnaires and contributions offered by students, are briefly commented.
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