Riassunto analitico
ABSTRACT Il sogno oltre il mare L'influenza dell'immaginario migratorio nei processi di costruzione e ricostruzione identitaria.
Il fenomeno migratorio è al centro dell'interesse pubblico e politico. Questo fenomeno appare diviso tra un immaginario prettamente europeo\occidentale, alimentato da paure, stereotipi, pregiudizi e un immaginario africano, nutrito da aspettative, sogni, speranze. Spesso questi due immaginari non sanno comunicare tra loro e non prendono in considerazione le persone che intraprendono questo cammino, i veri protagonisti di questa storia. Questo perché, il viaggio migratorio, viene spesso analizzato utilizzando l'ottica di prospettiva europea, la quale fa capo all'immaginario occidentale del fenomeno. La ricerca è stata svolta in Ghana principalmente a Sunyani ed il lavoro di ricerca è stato sviluppato all’interno di un progetto di cooperazione internazionale, inserito all’interno della campagna “STOP TRATTA” promossa da Missioni Don Bosco e dall’ Ong VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo). Questa ricerca si propone, tramite lo studio e l'analisi dell'immaginario migratorio di ragazzi e ragazze della Brong-Ahafo Region, di sottolineare la reale agency esercitata dagli individui in questo processo, cercando di esaminare quali sono i fattori che costruiscono le reali aspettative di questi giovani, nelle quali si riflette il “sogno” della migrazione. La ricerca è volta ad analizzare i fattori individuali e di contesto che stanno all'origine della decisione di intraprendere un percorso migratorio. Si cercherà di andare oltre alla mera analisi dei cosiddetti push factors e pull factors, conducendo una ricerca tramite nuovi codici di lettura, analizzando, in primis, il contesto sociale e culturale in cui tali immaginari si costruiscono, evolvono, acquistano senso e significato. La ricerca verterà inoltre ad indagare le differenze tra immaginari, seguendo la prospettiva di genere, evidenziando gli ambiti e i modi in cui questa differenza si verifica e si attua, sottolineando le disuguaglianze esistenti tra uomini e donne nell'ambito dell'esperienza migratoria e come l'immaginario migratorio collettivo influisca in questi rapporti. Tramite la comparazione di questi immaginari si cercherà di mettere in luce il ruolo femminile nei processi migratori, il quale spesso viene ignorato o al massimo rappresentato in modo stereotipato. Analizzando l’immaginario migratorio femminile, si tenterà di sottolineare, tramite una prospettiva che tenga conto dell'intersezione di più aspetti sociali, quali: il genere, la classe, il colore della pelle e l'età, come questi contribuiscano a creare un differente status migratorio e a perpetuare e rinforzare sistemi di potere e di stratificazione sociale. Verrà inoltre analizzato l'importante ruolo svolto da fattori esterni quali: media, social network e principalmente, racconti di persone tornate dal viaggio. Alla luce di ciò, verrà posto come obiettivo lo studio delle dinamiche intrinseche sottostanti alla costruzione di questi racconti e come all’interno di essi si manifesti la frizione tra sogno e realtà, realizzazione e insuccesso. Si cercherà di cogliere come l'immaginario sociale influisca nella costruzione dei racconti di restituzione e come il resoconto di queste storie influenzi l'immaginario collettivo e individuale. La metodologia utilizzata sarà quella della ricerca etnografica qualitativa, il target comprenderà giovani di entrambi i generi e migranti di ritorno. Gli strumenti adottati saranno quelli caratteristici della ricerca qualitativa, in particolare: osservazione partecipante, colloqui, interviste, questionari, registrazioni audio-visive e fotografiche, ricerche d'archivio e documentarie, raccolta di materiali a stampa
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Abstract
ABSTRACT
The dream beyond the sea
The migratory imaginary's influence on young Ghanaians' identity construction and reconstruction
The migratory phenomenon, is broadly divided into two imaginaries: a purely Western one, formed by fears, stereotypes and prejudices and an African imaginary, fueled by expectations, dreams and hopes. Often these two imaginaries are not able to communicate. This happens because, the migratory journey, is often analyzed using the European perspective, that does not consider the intrinsic motivational mechanisms that lead to the decision to undertake the journey. Thus, the ethnographic fieldwork focused on the process of construction of the migratory imaginary and its impact on the processes of young Ghanaians identity construction and reconstruction.
The research carried out in Ghana, mainly in Sunyani, was developed within an international cooperation project, financed in by European Union and by CEI (Centro Episcopale Italiano), included in the "STOP TRATTA" campaign, active in various Western African countries. The main objective of the campaign is to fight against human trafficking, through awareness creation of potential migrants on the risks of traveling to Europe and through development projects. I combined a qualitative ethnographic research methodology with several structured interviews and questionnaires during the period between August-December 2019. I carried out 100 interviews with pupils (50 boys and 50 girls) attending high school, with ages between 16 and 25. Questionnaires were proposed in two schools: 100 in a school that participated in the awareness campaign and the "STOP TRATTA" project and 100 in a school that was not involved in the campaign. Deeper and more intimate interviews have been carried out with returning migrants and local institutional figures (Queen Mother and Chief); some focus-groups were organized with students. During the research I listened to the dreams and aspirations of boys and girls, focusing on how their collective, gender-specific and individual imaginary abrokyire (overseas).
The methodology enabled to appreciate the agency exercised by individuals in its ambivalence and complexity and the factors that shape the expectations of these young people, their migration "dream". Significant importance has been given to the role played in creationg and adjourning the imaginary by the media, social networks, awareness-raising campaigns and stories of returning migrants and their identitarian reconstruction after experiences of economically failed migration. A key focus is on gender analysis and in particular on how Ghanaian inequalities contribute to create a gender-specific migration imaginary. The narratives of male and female imaginaries of what could happen to migrants abroad reveal a complexity that defies common stereotypes. Critical attention will be paid to how anti-trafficking interventions implemented by international organizations maintain or dismantle gender dynamics in their intersection with class, skin color and age in creating different migratory status which contribute to perpetuate systems of power and social stratification.
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