Riassunto analitico
La tesi indaga le dinamiche occupazionali, riguardanti la regione Emilia Romagna, che hanno coinvolto i laureati nell’arco temporale che va dal 2005 al 2008. L’abbandono degli approcci neoclassici di studio della crescita economica e di analisi del mercato del lavoro, è affrontato in favore dell’individuazione di una teoria capace di includere lo sviluppo innovativo in modo pienamente endogeno. Lo spostamento verso la comprensione degli aspetti processuali delle attività produttive, orienta verso lo studio dell’impiego specifico delle risorse, e del rapporto che si instaura tra di esse e i processi in cui sono inserite. Si è pertanto voluto indagare il modo in cui i laureati sono messi nelle condizioni di diventare realmente un elemento di complementarità nei processi di produzione. Per fare ciò, sono stati sviluppati tre ambiti particolari di indagine. Il primo ha riguardato il rapporto tra formazione e sistema produttivo. Il secondo ha considerato il modo in cui il sistema produttivo sta qualitativamente orientandosi verso utilizzi differenti delle competenze esistenti. Infine il terzo, riguardando le dinamiche occupazionali dei laureati, ha di fatto considerato il modo in cui l’economia gestisce questa preziosa risorsa, consentendole o meno di essere un elemento strutturalmente fondamentale. L'utilizzo di un modello riguardante i flussi occupazionali e l’utilizzo della tecnica shift-share (sulla base dell’identificazione delle diverse possibili combinazioni tra facoltà di provenienza e settore occupazionale), hanno permesso di condurre una valutazione riguardante il modo in cui i laureati si formano, si inseriscono e diventano complementari rispetto al percorso di crescita e di sviluppo del sistema economico e sociale della regione Emilia Romagna. In particolare si giungerà ad osservare come la richiesta di laureati nel periodo considerato è cresciuta, e come questo si sia accompagnato anche ad diminuzione del turnover tra laureati occupati e disoccupati. Al contempo però si osserverà una forte modificazione dell’assetto del settore Secondario (dovuto ad una pesante diminuzione di laureati in discipline tecnico-scientifiche), il che pone forti dubbi rispetto alle capacità future di evoluzione e di crescita innovativa di quel particolare ambito produttivo.
|