Riassunto analitico
La tesi affronta il tema delle principali forme contrattuali di collaborazione commerciale – franchising, concessione di vendita e licensing – applicate alla realtà degli outlet village, modelli di distribuzione sempre più rilevanti nel panorama retail contemporaneo. In un contesto economico in cui il brand assume un ruolo centrale e gli spazi di vendita devono coniugare efficienza operativa e riconoscibilità, la scelta del contratto giuridico più adeguato diventa elemento strategico per imprese e sviluppatori. Dopo un inquadramento generale delle fonti e della normativa di riferimento, i tre modelli vengono analizzati in chiave comparativa. Il franchising, disciplinato dalla Legge 129/2004, è esplorato nella sua forma tradizionale e nel formato corner, particolarmente diffuso nei village per la sua flessibilità e per l’equilibrio tra autonomia gestionale e controllo centralizzato del marchio. La concessione di vendita, pur priva di una disciplina codificata, emerge come soluzione atipica ma consolidata, in cui il concessionario agisce come acquirente-rivenditore indipendente, assumendosi il rischio commerciale e gestendo autonomamente il punto vendita. Il licensing, infine, è presentato come strumento di valorizzazione di asset immateriali, utilizzato per estendere il marchio in contesti strategici, spesso in chiave di brand extension nei village, dove l’identità visiva e la coerenza del brand risultano centrali. L’elaborato si sofferma anche sul tema del contraente debole e sull’applicazione dei principi di buona fede e correttezza nei rapporti commerciali sbilanciati, con particolare attenzione al ruolo delle clausole contrattuali e agli strumenti di riequilibrio previsti dalla normativa italiana ed europea. L’analisi si conclude con una riflessione sull’idoneità dei singoli modelli rispetto alle specifiche esigenze di gestione, controllo del brand e sostenibilità economica tipiche degli outlet village.
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