Riassunto analitico
Il costrutto di modello di business ha suscitato, in particolare nell’ultima decade, un crescente interesse da parte di accademici, manager e proprietari d’impresa. L’attenzione al tema si è sviluppata a partire dal boom di Internet, negli anni ’90, in corrispondenza alla nascita dei primi modelli di business basati sul Web, ma la letteratura è poi avanzata, negli anni successivi e sino ad oggi, allargando la comprensione del concetto ed adottando un approccio più empirico e orientato alla pratica manageriale. La ricerca sul costrutto suggerisce l’idea di una creazione di valore estesa, che vada oltre i limiti dell’impresa focale, comprendendo le transazioni e le relazioni con clienti, fornitori e partner, attraverso la costruzione di ecosistemi di creazione del valore (Chesbrough & Rosenbloom, 2002; Mansfield & Fourie, 2004; Zott & Amit, 2008; Massa, Tucci e Afuah, 2016). Configurare, progettare ed adattare un modello di business all’evoluzione dell’azienda stessa, del mercato e del contesto competitivo in cui opera, è una prerogativa del top management e della proprietà di impresa e richiede la presenza in capo agli stessi di capacità dinamiche, ovvero “le capacità dell’azienda di integrare, costruire e riconfigurare le competenze interne per affrontare, o modificare, l’ambiente aziendale” (Teece et al., 1997; Teece, 2007). Se è vero che la presenza di risorse distintive e difficilmente imitabili è alla base del conseguimento di un vantaggio competitivo sostenibile (Barney, 1996), è altrettanto vero che ciò non può avvenire senza che tali risorse siano orchestrate da manager dotati di capacità dinamiche e che perseguono strategie vincenti (Teece, 2014). Il focus risiede quindi nell’imprenditorialità, nella capacità di innovare e di apprendere in modo continuo, inserendo le risorse distintive nell’ambito di una strategia coerente e di un modello di business ben progettato e basato su una proposta di valore (Teece, 2018). Le tematiche legate alle capacità dinamiche e al modello di business suscitano ancora maggiore interesse e sollecitano un approfondimento ulteriore con riferimento alle piccole e medie imprese (PMI) a causa della loro rilevanza all’interno del tessuto economico nazionale ed Europeo. Il caso Maxima S.p.A., una PMI attiva da venticinque anni all’interno del settore edile nella commercializzazione di macchine e utensili diamantati per taglio e carotaggio professionale, fornisce evidenze sull’effetto propulsivo delle capacità dinamiche sulle performance, attraverso la progettazione di un modello di business efficace, producendo un contributo all’avanzamento della teoria nell’ambito specifico delle capacità dinamiche all’interno delle PMI.
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