Riassunto analitico
Gli eventi negativi possono essere interpretati come fallimenti o come opportunità di crescita e questa diversa percezione può modificare l’impatto che tali eventi hanno sul benessere delle persone. Questo argomento è ancora poco studiato. La presente tesi di ricerca ha quindi l’obiettivo di indagare e spiegare le differenze interindividuali nella percezione degli eventi negativi e le sue conseguenze in termini di benessere. Attraverso l’analisi della letteratura abbiamo individuato alcuni possibili predittori della percezione degli eventi negativi. Abbiamo quindi formulato una serie di ipotesi che abbiamo testato tramite uno studio correlazionale. In particolare, abbiamo ipotizzato che le donne più degli uomini e i non sportivi più degli sportivi tendano a percepire gli eventi negativi come fallimenti; che queste differenze siano mediate da una serie di caratteristiche individuali (tratti di personalità, ottimismo, autostima, foci regolatori, resilienza, aspettative personali e sociali) e che una maggior percezione degli eventi negativi come fallimenti abbia conseguenze negative sul benessere soggettivo. In linea con le ipotesi, i risultati mostrano che il genere e il livello della pratica sportiva (agonistica vs amatoriale) hanno effetti totali sul benessere, completamente o parzialmente mediati dalla percezione degli eventi negativi come fallimento. Inoltre, gli effetti totali del genere e della durata della pratica sportiva sulla percezione degli eventi negativi sono a loro volta mediati da nevroticismo e autostima. In modo simile, l’effetto totale del livello di pratica sportiva è mediato da nevroticismo e resilienza. Tuttavia, inserendo il benessere soggettivo come variabile dipendente finale di questi modelli, emerge che la relazione tra percezione degli eventi negativi e benessere è spuria, cioè spiegata dai loro antecedenti comuni (nevroticismo, autostima, prevention focus e resilienza). Questi risultati suggeriscono che la percezione degli eventi negativi dipenda soprattutto dal tratto di personalità del nevroticismo e dal livello individuale di autostima. Queste caratteristiche variano in funzione del genere e della pratica sportiva e contribuiscono a spiegare perché gli uomini e gli sportivi, rispetto alle donne e ai non sportivi, tendano a percepire gli eventi negativi come opportunità di crescita piuttosto che come fallimenti.
|