Riassunto analitico
Il presente studio ha come oggetto la lettura di quattro romanzi distopici, ovvero The Drowned World di J. G. Ballard, England, England di J. Barnes, Oryx and Crake di M. Atwood e The Stone Gods di J. Winterson. Tutti hanno in comune il tema della hybris dell’uomo nei confronti della natura, esercitata, di volta in volta, in maniera diversa, ma quasi sempre con conseguenze tragiche per la specie umana. L’elaborato si articola in quattro capitoli, uno per ciascun autore e relativo romanzo, nell’ordine cronologico di pubblicazione dei volumi. Il primo capitolo è dedicato, nella sua prima parte, all’autore inglese James Graham Ballard, di cui si metteranno in luce le principali pubblicazioni, l’interesse per il Surrealismo e la psicoanalisi freudiana e la ricerca di un genere fantascientifico non più soltanto sottoforma di viaggio interstellare. Nella seconda parte, si fornirà un commento a uno dei quattro romanzi della cosiddetta Tetralogia degli Elementi, The Drowned World, con particolare attenzione alle atmosferiche oniriche che prendono vita nella Londra sommersa in cui la storia è ambientata e al ruolo della scienza, impotente di fronte ai fenomeni naturali. Il secondo capitolo si concentra, nella prima parte, sulla biografia dell’autore inglese Julian Barnes e sulla sua ricerca di forme espressive nuove, che lo hanno portato ad essere classificato dalla critica come autore postmoderno. Tra i temi ricorrenti della sua prosa si ricordano l’amore, lo studio del presente in relazione al passato, l’identità della nazione inglese e la banalità del quotidiano che fa emergere questioni esistenziali più profonde. Nella seconda parte, la lettura di England, England metterà in particolare a fuoco il ruolo della storia nel (ri)forgiare una nazione, lo spirito identitario degli individui rispetto al loro paese e il senso di comunità di un popolo, analizzati nel contesto artefatto del parco a tema del magnate Pitman. Il terzo capitolo è dedicato a Margaret Atwood e al suo romanzo fantascientifico Oryx and Crake, esempio del genere letterario che l’autrice ha indicato come speculative fiction. Nella prima parte si ripercorre brevemente la carriera della scrittrice canadese, così come alcuni dei suoi principali interessi come attivista e romanziera, in particolare il femminismo e l’influsso della ricerca tecnologica sulle nostre vite. La seconda parte propone, invece, una lettura di Oryx and Crake, il primo volume della trilogia MaddAddam, focalizzando l’attenzione sul protagonista, unico sopravvissuto di una pandemia e incaricato di occuparsi di una razza di umani prodotti in laboratorio. I temi principali coinvolgono le relazioni tra gli esseri umani in uno scenario apocalittico, con un focus particolare sulla superbia del mondo scientifico, i concetti di finzione e realtà e l’importanza di conservare e narrare la storia di una civiltà. Il quarto capitolo, infine, si apre con un breve inquadramento della carriera letteraria di Jeannette Winterson e delle caratteristiche più salienti del suo stile di scrittura, per poi proseguire con la lettura di The Stone Gods, romanzo distopico e fantascientifico, in cui un gruppo di umani, ormai sopraffatti dall’uso delle tecnologie e rimpiazzati dai robot, abbandona la Terra per trasferirsi su un altro pianeta. Il commento porrà in evidenza lo stato di alienazione dei protagonisti nel presente in cui vivono, le loro discutibili condizioni di vita e la speranza di ricreare una civiltà in un contesto totalmente vergine. Nelle conclusioni si fornisce un confronto tra i quattro romanzi, cercandone di delineare i punti di somiglianza e osservando come, seppure con strumenti narrativi e spunti diversi, tutti gli autori sviluppano, in maniera originale, il topos della superbia umana esercitata sulla natura.
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Abstract
This thesis offers a close reading of four dystopian novels, namely J.G. Ballard’s The Drowned World, J. Barnes’s England, England, M. Atwood’s Oryx and Crake and J. Winterson’s The Stone Gods. Each of them illustrates the theme of human hubris against nature, which may take different shapes but always has tragic consequences for mankind. The thesis is divided into four chapters, one for each author and her/his novel, following the chronological order of publication.
The first chapter introduces, in its first part, the English author James Graham Ballard, his most famous works, his interest in Surrealism and Freudian psychoanalysis and his contribution to the invention of a new, non-interstellar, science fiction genre. The second part provides ana analysis of The Drowned World, a novel of the so-called Tetralogy of Elements, which focuses on the dreamlike atmospheres arising in a submerged London and on the helplessness of science in the face of natural elements.
In the second chapter, the biography of the English author Julian Barnes will be outlined, as well as his experimental language, which led critics to classify him as a postmodern writer. The recurrent themes in his writing are love, the relation between past and present, English identity and the triviality of life. Then, in the second part of this chapter, the close reading of England, England pays particular attention to the role of history in (re)forging a nation, to how individuals identify themselves with their country and to the sense of community that one of the main characters, Sir Pitman, tries to create in the artificial context of his theme park.
The third chapter is devoted to Margaret Atwood and her science-fiction novel Oryx and Crake, which is regarded as an example of so-called speculative fiction. In the first part, the Canadian author’s career will be presented, focusing on her interests as both activist and writer, such as feminism and the impact of technology on our lives. The second part dwells on the first volume of the MaddAddam trilogy, which tells the story of a man who is the last survivor after a pandemic. He is faced with the challenge of taking care of a bioengineered human race. Crucial themes in this novel are the mutual help between human beings in an apocalyptic scenario, the arrogance of the scientific milieu, reality versus fiction, as well as the importance of collecting and narrating the history of a civilization.
The fourth chapter opens with an investigation of Jeannette Winterson’s career and the most relevant features of her style. It then continues with the close reading of her dystopian science-fiction novel The Stone Gods. It tells the story of a group of human beings who, overpowered by the use of technologies and replaced by robots, choose to leave the Earth and move to another planet. The close reading will highlight the alienation of the main characters, their controversial living conditions and the hope of recreating a civilization in a new, completely unspoiled, context.
Finally, the conclusion sets out a comparison between the four novels, trying to show how each author, though with different narrative tools, develops, in an original way, the topos of human arrogance against nature.
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