Riassunto analitico
Il presente lavoro si propone di analizzare il ruolo strategico del welfare aziendale nel migliorare il benessere dei lavoratori e nel contribuire ai risultati complessivi di un'impresa. La ricerca si articola in quattro capitoli, che esplorano rispettivamente le origini storiche, l’evoluzione normativa, l’evoluzione del cosiddetto secondo welfare e le implicazioni che questo ha in termini di commitment e performance aziendale. Il primo capitolo si concentra sulla storia e le origini del welfare aziendale, dedicando particolare attenzione al suo sviluppo all'interno della società industriale italiana. Viene inoltre analizzato il contributo di figure emblematiche come Adriano Olivetti, il quale ha coniugato la responsabilità sociale d’impresa con la creazione di modelli di welfare innovativi. Il secondo capitolo esamina il quadro normativo del welfare aziendale, tracciando l’evoluzione delle politiche fiscali e legislative che hanno regolamentato e incentivato il welfare in Italia. A partire dalla normativa introdotta dal TUIR del 1986, si analizza l’impatto delle successive riforme, con particolare focus sulla Legge di Stabilità 2016 e sulle modifiche apportate dalle leggi di bilancio in materia di fringe benefits e deducibilità. Particolare attenzione viene dedicata agli effetti della pandemia, che ha accelerato la diffusione di nuove pratiche di welfare aziendale, tra cui l’introduzione dello smart working, e al caso emblematico del Gruppo Credem. Il terzo capitolo esplora il processo evolutivo che ha conosciuto il welfare nel periodo successivo alla pandemia. In particolare, ci si focalizza su come le imprese abbiano adattato le proprie politiche per favorire il benessere organizzativo e incentivare la fidelizzazione dei dipendenti. L’ultimo capitolo si concentra sull'interazione tra welfare aziendale e commitment, esplorando il paradigma win-win in cui i vantaggi per i dipendenti e per l’impresa sono reciprocamente interdipendenti. Si discute il valore di un allineamento tra i valori aziendali e la professione, nonché l’importanza di creare relazioni durature e di successo tra organizzazione e lavoratori. Il capitolo si conclude con l'analisi del Rapporto Censis-Eudaimon 2024, il quale evidenzia come il welfare aziendale non solo influisca positivamente sulla motivazione e sul benessere dei dipendenti, ma possa rappresentare un elemento strategico per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. In conclusione, la tesi vuole dimostrare che il welfare aziendale, oltre a rappresentare un beneficio diretto per i lavoratori, costituisce un fattore determinante per l’efficacia organizzativa e il successo a lungo termine delle imprese. Un sistema di welfare ben strutturato e integrato nella cultura aziendale non solo migliora la qualità della vita lavorativa, ma costituisce anche un driver di competitività e crescita per l’impresa nel contesto economico contemporaneo.
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