Riassunto analitico
Questo elaborato tratta il tema del betting Exchange, la nuova modalità di scommessa sportiva a quota fissa che, a partire dalla sua introduzione nel mercato italiano nel 2013, sta modificando il modo di intendere il mondo del betting. Le novità introdotte sono diverse, ma l’aspetto principale riguarda il ruolo del bookmaker, che non svolge più la funzione di banco per le puntate dei giocatori ma offre semplicemente la piattaforma di gioco e mette in contatto gli utenti tra di loro. Da ciò deriva la possibilità di comprare e vendere la propria scommessa in qualsiasi momento, anche prima dell’inizio della partita sulla quale si era puntato. Una seconda implicazione riguarda il valore delle quote, che sono mediamente più basse rispetto al betting tradizionale in quanto non risentono più dell’aggio che generalmente applica su di esse il bookmaker, ma dipendono solamente dalla domanda e dall’offerta per le stesse. Da quando tale tipologia fu autorizzata in Italia, l’aumento dei giocatori è stato costante, sebbene non sia avvenuto al ritmo atteso: solamente nell’ultimo anno si è registrata una diffusione significativa, nonostante le leggi non siano state a favore del settore. La regolamentazione, infatti, è ancora più complicata rispetto alla modalità classica di scommessa, proprio in virtù della particolare struttura del betting Exchange, che si colloca a metà strada tra il mondo delle scommesse e quello dei mercati finanziari. L’analisi si concentrerà soprattutto su due decreti, che si riferiscono a due ambiti diversi ma che hanno in comune la quantità di polemiche sollevate: il decreto dignità del 2018, con il quale venne stabilito il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, e il decreto rilancio del 2020, emanato a seguito della pandemia da Covid-19, che ha previsto la nascita di un fondo salva sport a sostegno del mondo sportivo e della relativa tassa addizionale dello 0,5% applicata sulla raccolta, che si è rivelata incompatibile con la modalità di scommessa a interazione diretta tra i giocatori e ha portato a molti ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale e al Consiglio di Stato. Successivamente, verrà approfondito il problema della dipendenza che il gioco d’azzardo compulsivo può causare e il trattamento che lo Stato ha avuto verso tale aspetto. Infine, verranno analizzate le prospettive future che le scommesse tra utenti hanno e, dopo una breve intervista ad un professionista del settore che esprimerà il suo punto di vista avendo vissuto la situazione descritta dall’interno, lo studio terminerà con un commento su un possibile approccio alla materia che sia simile a quello previsto per i mercati finanziari.
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