Riassunto analitico
L’integrazione del mercato unico europeo si è sviluppata progressivamente attraverso normative volte a garantire la libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali. Con l’avvento delle tecnologie digitali, il diritto europeo ha dovuto adattarsi per disciplinare nuove dinamiche economiche e sociali. I primi interventi normativi hanno riguardato la protezione dei dati personali con la Direttiva 1995/46/CE e la regolamentazione del commercio elettronico con la Direttiva 2000/31/CE, stabilendo principi fondamentali per la gestione delle attività online. Tuttavia, con l’evoluzione dell’economia digitale e l’ascesa delle grandi piattaforme, questi strumenti si sono rivelati sempre meno adeguati a garantire un equilibrio tra innovazione, tutela dei diritti fondamentali e concorrenza. L’adozione del GDPR nel 2016 ha segnato un punto di svolta, rafforzando la protezione dei dati personali e imponendo obblighi più stringenti ai fornitori di servizi digitali. Tuttavia, l’evoluzione del mercato e il crescente potere delle piattaforme online hanno evidenziato la necessità di una regolamentazione più mirata. In risposta a queste sfide, l’Unione Europea ha introdotto il Digital Services Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA), due regolamenti volti a disciplinare rispettivamente la responsabilità delle piattaforme digitali nella gestione dei contenuti e le dinamiche concorrenziali nel mercato digitale. Questa tesi analizza il percorso evolutivo della normativa europea, esaminando il passaggio da una regolamentazione generale del mercato unico a un quadro normativo specifico per l’economia digitale. L’obiettivo è comprendere le finalità e le innovazioni introdotte dal DSA e dal DMA, evidenziando il loro impatto sulle piattaforme online e sulle imprese che operano nel settore digitale. Infine, l’analisi si concentrerà sulle prime attuazioni di questi strumenti legislativi, valutandone l’efficacia e le possibili criticità nella creazione di un mercato digitale più equo, sicuro e competitivo.
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Abstract
L’integrazione del mercato unico europeo si è sviluppata progressivamente attraverso normative volte a garantire la libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali. Con l’avvento delle tecnologie digitali, il diritto europeo ha dovuto adattarsi per disciplinare nuove dinamiche economiche e sociali. I primi interventi normativi hanno riguardato la protezione dei dati personali con la Direttiva 1995/46/CE e la regolamentazione del commercio elettronico con la Direttiva 2000/31/CE, stabilendo principi fondamentali per la gestione delle attività online. Tuttavia, con l’evoluzione dell’economia digitale e l’ascesa delle grandi piattaforme, questi strumenti si sono rivelati sempre meno adeguati a garantire un equilibrio tra innovazione, tutela dei diritti fondamentali e concorrenza.
L’adozione del GDPR nel 2016 ha segnato un punto di svolta, rafforzando la protezione dei dati personali e imponendo obblighi più stringenti ai fornitori di servizi digitali. Tuttavia, l’evoluzione del mercato e il crescente potere delle piattaforme online hanno evidenziato la necessità di una regolamentazione più mirata. In risposta a queste sfide, l’Unione Europea ha introdotto il Digital Services Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA), due regolamenti volti a disciplinare rispettivamente la responsabilità delle piattaforme digitali nella gestione dei contenuti e le dinamiche concorrenziali nel mercato digitale.
Questa tesi analizza il percorso evolutivo della normativa europea, esaminando il passaggio da una regolamentazione generale del mercato unico a un quadro normativo specifico per l’economia digitale. L’obiettivo è comprendere le finalità e le innovazioni introdotte dal DSA e dal DMA, evidenziando il loro impatto sulle piattaforme online e sulle imprese che operano nel settore digitale. Infine, l’analisi si concentrerà sulle prime attuazioni di questi strumenti legislativi, valutandone l’efficacia e le possibili criticità nella creazione di un mercato digitale più equo, sicuro e competitivo.
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