Riassunto analitico
L’avvento del Digital Services Act (DSA) rappresenta una svolta epocale nella regolamentazione del mercato unico digitale europeo, con un focus particolare sulla tutela dei diritti dei consumatori online e sulla libertà di espressione. Questo studio analizza le principali evoluzioni normative e le sfide che emergono nell’ambito della digitalizzazione e della regolamentazione delle piattaforme online. La costruzione del mercato unico digitale europeo ha seguito un percorso articolato, volto a garantire un equilibrio tra sviluppo economico e protezione degli utenti. La direttiva 2000/31/CE sul commercio elettronico ha rappresentato il primo passo verso la regolamentazione delle transazioni digitali, con un’attenzione particolare alla responsabilità delle piattaforme digitali. Tuttavia, il crescente ruolo di queste ultime ha reso necessario un rafforzamento normativo per contrastare fenomeni come la disinformazione, la pubblicità ingannevole e le pratiche commerciali scorrette. In questo contesto, il DSA si inserisce come un nuovo quadro regolatorio per assicurare la trasparenza e la tutela del consumatore online. Il Digital Service Act introduce misure innovative per garantire uno spazio digitale sicuro e regolamentato, basato su due pilastri fondamentali: la moderazione dei contenuti e la gestione dei rischi. Le piattaforme digitali, in particolare quelle di grandi dimensioni (VLOPs), sono sottoposte a obblighi stringenti di due diligence e trasparenza. L’effetto Brussels impone alle piattaforme di adeguarsi a un modello di governance più strutturato, con implicazioni che vanno oltre i confini dell’Unione Europea. Il public enforcement, suddiviso tra la Commissione europea e gli Stati membri, garantisce un sistema di monitoraggio efficace, con i coordinatori dei servizi digitali dotati di poteri sanzionatori significativi. La libertà di espressione è un diritto fondamentale sancito dalla Carta dei diritti dell’UE, ma la sua applicazione in ambito digitale deve confrontarsi con la necessità di regolamentare i contenuti per prevenire abusi. Il DSA incide direttamente su questa libertà, imponendo alle piattaforme digitali obblighi di moderazione e trasparenza. Il confronto tra l’approccio europeo e quello statunitense evidenzia divergenze significative, con gli USA che adottano una visione più permissiva basata sul Primo Emendamento. Il caso TikTok rappresenta un esempio emblematico delle tensioni tra sicurezza nazionale e tutela della libertà individuale. Infine, la moderazione dei contenuti da parte dei social media, inclusa l’istituzione dell’Oversight Board di Meta, solleva questioni cruciali sulla governance digitale e sulla responsabilità delle piattaforme. In sintesi, il Digital Services Act costituisce un passo avanti fondamentale nella protezione dei consumatori online e nella regolamentazione delle piattaforme digitali. Tuttavia, la sfida principale rimane quella di bilanciare la necessità di controllo con la tutela della libertà di espressione, in un contesto in continua evoluzione.
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