Riassunto analitico
Lo scopo del presente lavoro è l’analisi del riconoscimento legale della professione dell’agente commerciale in Francia e Belgio. L’analisi è condotta basandosi sull’evoluzione dei testi giuridici che definiscono e regolamentano la professione nei suddetti paesi. Si evidenziano due criticità: il lungo processo per il riconoscimento legale degli agenti commerciali e la conseguente incompletezza delle disposizioni applicabili alle circostanze lavorative. Tale incompletezza si dirama in tutti gli aspetti legali riguardanti l’agente commerciale: dalla modalità di esercizio della professione alla casistica della cessazione dei contratti di agenzia. Partendo da un quadro generale, rappresentato dai codici napoleonici, l’analisi si concentrerà sul riconoscimento dell’agente commerciale nella legislazione internazionale e nazionale francese. L’attenzione si sposterà gradualmente verso una prospettiva internazionale, dove uno sforzo per regolamentare la professione dell’agente commerciale è fornito dalla direttiva ECC 86/653. Infine, le suddette disposizioni saranno inserite in un contesto più ampio, rappresentato dagli altri intermediari commerciali esistenti in Francia. La seconda parte si concentrerà con lo stesso scopo sull’analisi dell’agente commerciale in Belgio. Il capitolo inizierà contestualizzando il paese da un punto di vista generale dando però spazio all’influenza francese sulla legislazione. La figura dell’agente commerciale è descritta partendo dalle prime regolamentazioni nazionali e successivamente da un punto di vista internazionale, come l’accordo del Benelux. Da qui è possibile osservare un distacco dal modello francese, dovuto all’influenza dei Paesi Bassi sul Belgio. Anche in questo caso, nonostante la vicinanza dei due modelli, si arriva a una lacunosa soluzione per il riconoscimento dell’agente commerciale. Il lavoro si conclude con un chiaro esempio delle disposizioni ambigue che disciplinano la professione. Si analizzerà una sentenza della Corte di Cassazione francese sia dal punto di vista giuridico che linguistico. La mancanza di un’adeguata regolamentazione della professione è provata alla necessità di intervento della Corte di Giustizia dell’Unione europea.
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Abstract
The present work aims at analysing the status of the commercial agent in France and Belgium. The analysis is based on the evolution of the legal texts defining and ruling the professional in such countries. Such evolution highlights two main critical points: firstly, the long process undergone to achieve its legal recognition; secondly, the outcoming incompleteness of the provisions governing the professional circumstances. Such circumstances range from the performance of the activities to the scenarios occurring upon termination of the agency contract.
The analysis firstly focuses on the international and domestic legislation concerning the commercial agent in the France. The starting point is an overview of the early regulations, such as the Napoleonic Codes, first step towards the recognition of the professional. Then, the focus shifts gradually to an international perspective, where an effort to internationally define the commercial agent is provided by the ECC Directive 86/653. Eventually, the provisions ruling the commercial agent are contextualised in the wider framework of the other existing commercial intermediaries in France.
The second part of the work focuses on Belgium; in a similar way the aim of this chapter is the same of the precedent one. The analysis starts with some general provisions about the country, focusing also on the French influence on the legislation. The figure of the commercial agent is outlined through the early regulations and then from an international point view, like the Benelux Agreement. Here, a drift from the French Model is observed. The reasons of said drift are examined in light of the Dutch influence on the country. Consequently, the merging of the Dutch and Belgian legislations again leads to a poor definition of the legal status of the commercial agent.
The work is concluded with a clear example of the ambiguous provisions governing the profession. A judgement of the French Court of Cassation is analysed from both a legal and linguistic perspective. As a signature of the lack of proper local provisions, the resolution of the legal dispute calls for the intervention the Court of Justice of the European Union.
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