Riassunto analitico
TikTok si è affermato come uno dei principali spazi digitali per la fruizione e la creazione di contenuti UGC (User Generated Content). In questo contesto, molte aziende cercano di replicare il tono spontaneo e autentico degli utenti per rafforzare l'efficacia dei propri messaggi pubblicitari. Questo approccio, definito in questo studio come "pseudo-UGC", rappresenta una forma di contenuto brandizzato che adotta le caratteristiche visive e narrative tipiche degli UGC pur mantenendo un'origine commerciale. Tuttavia, resta da chiarire in che misura la fonte del contenuto (utente comune vs. brand) influenzi la percezione e l’efficacia comunicativa di questi messaggi.
Per esplorare questo tema è stato condotto un esperimento con 111 partecipanti, dei quali solo 85 sono stati inclusi nell’analisi finale. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi, a ciascuno dei quali è stato presentato un tik tok in perfetto stile UGC. L’unica differenza tra gli stimoli presentati ai due gruppi era la fonte a cui il video è stato attribuito: nel primo caso un utente comune, nel secondo un brand. I partecipanti hanno poi valutato il contenuto su diverse dimensioni percettive tra cui spontaneità, sincerità, competenza, affidabilità e coerenza con il linguaggio tipico della piattaforma.
I risultati evidenziano che anche i contenuti sponsorizzati possono risultare efficaci quanto quelli spontaneamente e genuinamente generati dagli utenti, a patto che siano coerenti con le dinamiche e lo stile di TikTok. La fonte continua a influenzare alcune dimensioni come la competenza e l'affidabilità, dove il brand è percepito in modo più favorevole. Tuttavia, l'autenticità percepita e la risposta complessiva non sembrano essere compromesse.
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