Riassunto analitico
Scopo di questo lavoro è presentare lo studio di un caso traduttivo dall’italiano all’inglese di un testo di Medicina Narrativa. Sebbene rientri nella pratica delle medicina, la narrazione delle storie dei pazienti è centrale in questo approccio, perciò ho selezionato una di queste “storie” e l’ho tradotta in inglese, per me una lingua straniera. Ho fatto uso di diverse risorse, da manuali di Medicina Narrativa, a corpora linguistici, a risorse più tradizionali come dizionari. Ho usato sia corpora di testi di Medicina Narrativa, sia corpora di testi letterari (il Lancaster-Oslo-Bergen Corpus – LOB e il Freiburg-LOB Corpus – FLOB) alla ricerca di esempi di narrazione. Ho anche usato il British National Corpus (BNC) come corpus generico della lingua inglese. In primo luogo ho presentato l’insieme dei più importanti approcci traduttivi a cui ci si riferisce oggi negli studi di traduzione, e ho trattato dei principali concetti caratterizzanti il dibattito scientifico sulla traduzione. In seguito, ho ristretto il campo su quelle teorie che propongono metodi traduttivi che comportano l’uso di corpora di testi elettronici. In particolare, ho fatto riferimento all’approccio applicato da Tognini-Bonelli alla Corpus Linguistics Theory di Sinclair. La terza parte del lavoro è consistita nell’analisi del testo originale, della sua struttura interna e della struttura grammaticale, sintattica e lessicale. Una volta chiara l’idea del testo da tradurre, ho studiato alcuni esempi “cartacei”. Mi sono ispirata a due raccolte di racconti molto simili alla storia da tradurre. Queste raccolte sono The Man Who Mistook His Wife for a Hat di Oliver Sacks e Kitchen Table Wisdom di Rachel Naomi Remen. Ho analizzato le storie nel dettaglio, e individuato la loro struttura generale. Ho cercato poi di imitare questa struttura al momento di tradurre il testo italiano. Nel frattempo, ho raccolto i miei corpora di testi accademici e divulgativi presi dal web e da riviste specializzate, e ho cominciato a esplorare LOB, FLOB e BNC. Con questi materiali ho cominciato la traduzione. Prima ho riorganizzato la struttura del testo seguendo il modello di Sacks (quello che ho scelto di seguire); solo in seguito ho svolto la traduzione, prima con l’aiuto di dizionari monolingue e bilingue, poi controllando nei diversi corpora a disposizione. Per controllare le mie scelte traduttive, ho chiesto a tre madrelingua inglesi di leggere il mio testo e dare la loro opinione. Mi hanno inviato i loro commenti e le correzioni e io li ho analizzati nel dettaglio, confrontandoli con le mie scelte, e considerando se e quando fosse giustificato cambiare la mia traduzione. Questo quarto passaggio, il confronto con l’opinione dei madrelingua, è stato uno spunto di riflessione non solo sugli occasionali errori, ma soprattutto sull’intero lavoro di traduzione, nei suoi diversi momenti. Conclude il lavoro un breve riassunto, con alcune considerazioni sulla traduzione fatta. Il progetto iniziale della traduzione ha subito un’evoluzione nel corso del lavoro, in quanto il metodo che pensavo di applicare, ovvero l’uso dei corpora come punto di partenza, non è risultato compatibile col testo da tradurre. I corpora sono stati una risorsa essenziale per i controlli e le correzioni delle mie scelte di traduzione. Il confronto con il punto di vista dei madrelingua è stato un altro aspetto fondamentale. Per concludere, questo lavoro si propone come una riflessione sui processi di traduzione in inglese di un testo medico non standard. Nonostante i testi non standard possano essere più complessi da tradurre in una lingua straniera, la combinazione di diversi corpora e l’utilizzo di altre risorse è un aiuto considerevole per un traduttore non madrelingua.
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Abstract
This work proposes a case study of translation from Italian into English of a text from a medical approach known as Narrative Medicine. Although being a medical practice, narratives of patients’ cases are central to this type of approach, so I selected one of these “stories” and translated it into English, a foreign language for me.
I relied on many resources, ranging from manuals of Narrative Medicine to language corpora as well as more traditional ones like dictionaries. The corpora used were both of Narrative Medicine texts and of literary texts (the Lancaster-Oslo-Bergen Corpus – LOB and the Freiburg-LOB Corpus – FLOB) to get examples of patterns of narration. I also used the British National Corpus (BNC), a general corpus of English language.
I first provide an overview of the main translation approaches in translation studies, and discuss the main concepts characterising the scientific debate in translation.
Second, I narrow down my focus to those theories that proposed methodologies of translation using electronic text corpora. In particular, I refer to Tognini-Bonelli applied approach of the Sinclarian theory of Corpus Linguistics.
The third step of this work consists in the analysis of the Source Text, of its grammatical, syntactic and lexical structure. Once I had a clear idea of the text I was going to translate, I took inspiration from some examples “on paper”: two collections of short stories that looked very much like the ST. These two collections are The Man Who Mistook His Wife for a Hat by Oliver Sacks and Kitchen Table Wisdom, by Rachel Naomi Remen. I analysed in detail these stories, identified the general structure underlying them, and consequently tried to imitate this structure when laying a hand on the Italian text for the translation. In the meanwhile, I collected my corpora of academic as well as popular texts taken from the internet and from academic journals, and I started exploring the LOB, FLOB and BNC. Then I moved to the translation. The first step was the reorganisation of the ST structure following the model identified in Sacks (the structure I chose to follow); afterwards I did the translation, first only with monolingual and bilingual dictionaries, and afterwards by checking in the different corpora.
In order to check my translation, I asked three English native speakers to read my text and give their opinion. I analysed their comments and corrections in detail, comparing their suggestions with my choices, and considering whether or not to change my translation.
This fourth part, offered a stimulus for reflection on the whole work of translation.
The final part of the work consists of a brief summary of the steps of the project.
The starting project of translation evolved and developed throughout my work, as the methodology I thought to apply at the beginning (the use of corpora as the starting point for the translation) was not suitable to the kind of ST I dealt with. Eventually, in the translation the corpora represented an essential resource for corrections and verifications of the translating choices. The native speakers’ point of view was another fundamental part of the work.
To conclude, this work proposes a reflection on the process of translation into English of a non-standard medical text. Although non-standard texts may be more complex to translate into the foreign language, a combination of a variety of types of corpora and other resources offer the non-native translator considerable support.
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