Riassunto analitico
Negli ultimi decenni, la nascita di nuovi media e il declino del tradizionale advertising hanno portato le imprese a cercare nuove strategie di comunicazione pubblicitaria per raggiungere i propri potenziali consumatori. Tra queste, il product placement, ovvero la pratica di inserire prodotti e marchi all’interno di contenuti di intrattenimento ha sicuramente rappresentato uno strumento di marketing innovativo e originale inizialmente per le imprese americane e come vedremo in seguito anche per quelle italiane. Tuttavia, per molti anni l’utilizzo di questa pratica è stata ostacolata dai legislatori europei e italiani che inquadravano il product placement nell’ambito della cosiddetta “pubblicità ingannevole”. La causa principale di questa associazione risiedeva nel fatto che l’intento promozionale non appariva in maniera esplicita agli occhi degli spettatori che venivano persuasi inconsapevolmente dai prodotti e dai marchi presenti nelle produzioni cinematografiche e televisive. Nella seguente tesi verrà infatti approfondito lo sviluppo che ha contraddistinto il product placement in ambito legislativo, analizzando come questo strumento di comunicazione è stato progressivamente liberalizzato al fine di permettere alle aziende e all’industria cinematografica di beneficiare degli effetti economici positivi apportati da tale collaborazione.
|