Riassunto analitico
Spesso è proprio dagli eventi e dalle situazioni più drammatiche che si trova il coraggio per reagire e migliorare la propria esistenza. La scelta di trattare questo argomento, nasce da un interesse personale sviluppato in seguito a diverse esperienze di lutto, dirette e indirette, che hanno influenzato la mia vita privata e professionale, stimolando curiosità e riflessioni sulla capacità degli eventi traumatici di influire sull’esistenza di una persona e condizionare le sue relazione e scelte future; in particolare, con alcune di queste esperienze, ho sperimentato l’importanza di non nascondere il lutto. Gli adulti oggi temono la morte e il lutto e, credendo di proteggere i bambini, li trasformano in tabù: evitano di parlare dell'argomento e limitano il più possibile ogni manifestazione del lutto, ostacolando una delle esperienze più naturali e importanti della vita. Tali eventi sono importanti occasioni di crescita che permettono di conoscere molti aspetti relativi alla propria appartenenza culturale e di vivere momenti di socializzazione e condivisione con la collettività e i membri della famiglia. La presenza delle altre persone rappresenta un supporto importante, specialmente per i bambini, che non possedendo gli strumenti necessari per elaborare da soli un’esperienza così complessa, vengono travolti da emozioni difficili da gestire, che possono portare ad un profondo malessere e al rischio di conseguenze patologiche. L’adulto può essere un supporto, può aiutare a esternare le emozioni e a comprendere il proprio vissuto, ma per farlo, lui per primo, deve essere consapevole della valenza e delle ripercussioni che tali eventi hanno sul singolo individuo e sul contesto sociale di riferimento, dell’importanza del proprio ruolo di guida, dei punti di forza e di eventuali rischi connessi ai percorsi di elaborazione del lutto. Per meglio analizzare questi aspetti ho suddiviso la tesi in tre capitoli. Il primo capitolo, Che cos’è la morte? Interpretazioni a confronto, è incentrato sulla ricerca di una definizione di morte e di lutto, attraverso l’analisi delle diverse concezioni filosofiche e teologiche: partendo dalla filosofia antica, proseguendo con le filosofie della rivoluzione scientifica e dell’esistenzialismo, per poi passare alle concezioni teologiche relative alle principali religioni monoteistiche. Nel secondo capitolo, La dimensione socio-psico-pedagogica del lutto nella civiltà occidentale, vengono analizzate gli elementi che più contribuiscono a creare una concezione della morte e del lutto, per meglio comprendere l’importanza che tale tematica riveste nella società e nell’esistenza umana: l’aspetto socio-culturale (i rituali delle civiltà antiche e la contemporanea negazione e spettacolarizzazione del lutto); le implicazioni psicologiche (i risvolti patologici in psicosomatica e psicoanalisi); la componente educativa (Death Education e opere per l’infanzia). Il terzo e ultimo capitolo, Educare all’elaborazione del lutto: percorsi formativi per l’infanzia, costituisce la parte più pratica, dove si presentano possibili strategie operative e ipotesi di lavoro per creare e ideare percorsi per educare l’infanzia alla morte e alla consapevolezza del lutto. L’intento di questa tesi è rivalutare l’esperienza luttuosa come evento inevitabile e innegabile della vita dell’essere umano che, per essere compreso, va necessariamente vissuto, poiché solo così può diventare occasione di formazione e crescita del singolo e dell’intera comunità.
|