Riassunto analitico
L'oggettivazione rappresenta una forma di deumanizzazione che spinge a inquadrare e a trattare un individuo come oggetto, strumento o merce, rappresentando una sorta di sottomissione che rende i bisogni, gli interessi e le esperienze di coloro che hanno un minore potere, subordinati a quelli dei potenti, facilitando in tal modo l’uso degli altri come mezzo per un fine.
Le donne, nel corso della loro vita, si ritrovano spesso passibili di oggettivazione sessuale, essendo in un certo senso “costrette” a misurarsi col proprio aspetto fisico e a sentirsi inadeguate nel momento in cui non riuscissero a soddisfare quelli che sono i canoni della bellezza perfetta richiesta dalla società moderna. Alle donne oggettivate vengono negate esperienze cognitive ed emotive e sono percepite come simili a veri e propri oggetti. All’oggettivazione si accompagna l’auto-oggettivazione, processo mediante il quale la donna oggettiva se stessa, subendo di conseguenza alterazioni emotive (ad esempio vergogna nei confronti del proprio corpo) e inibizioni comportamentali (ad esempio un’alimentazione contenuta).
Il presente studio ha esaminato la relazione tra oggettivazione, alcuni atteggiamenti e alcuni comportamenti all’interno delle relazioni sentimentali. L’obiettivo è stato quello di evidenziare gli eventuali effetti negativi dell’oggettivazione del partner su delle variabili all'interno della coppia. Attraverso l’ausilio di un questionario, si è chiesto a 26 uomini single eterosessuali, dopo aver mostrato loro la foto di una ragazza, di rispondere a delle domande. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi afferenti a due diverse condizioni sperimentali: un gruppo è stato posto in una condizione di oggettivazione mentre l’altro è stato posto in una condizione di non oggettivazione.
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