Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi si pone come obiettivo quello di analizzare criticamente e in modo multidisciplinare le recenti tendenze organizzative che stanno proliferando nell'attuale scenario digitale e stimolare una riflessione più realistica di ciò che il pensiero manageriale mainstream considera come soluzione vincente. Ciò è stato fatto mettendo in luce le "ombre", ovvero quegli aspetti negativi che spesso, volutamente o no vengono ignorati. L'elaborato si compone di due sezioni. La prima sezione è composta dal capitolo 1 e 2. Il primo capitolo presenta il fenomeno della Quarta rivoluzione industriale attraverso la restituzione di due visioni contrapposte. La prima, quella mainstream, è quella raccontata con eccessivo entusiasmo dai sostenitori della rivoluzione digitale; la seconda rappresenta quella di una parte della letteratura che si pone in modo più cauto e per certi versi scettico nei confronti del suddetto fenomeno. Seguirà allo stesso modo il tema della relazione esistente tra digitalizzazione dei processi e organizzazione del lavoro. In ultimo, si approfondiranno le principali forme e modalità di lavoro basate sull’utilizzo delle moderne dotazioni digitali e caratterizzate da flessibilità spazio-temporale (remote e-work) che sembrano essere le protagoniste della cosiddetta trasformazione digitale, sottolineando l'esistenza di una marcata confusione terminologica in letteratura. Il secondo capitolo si apre con una panoramica sulle principali statistiche disponibili a livello Europeo e su altri paesi tecnologicamente avanzati per facilitare la comprensione della portata delle tendenze organizzative in questione, nonostante la persistente difficoltà di tracciare una stima esatta dovuta alla mancanza di consenso concettuale. Successivamente il secondo capitolo proseguirà con un approfondimento specifico sullo Smart Working, come modello Italiano della “nuova” organizzazione flessibile del lavoro dipendente, volto a commentarne i principi e a mostrare le ambiguità e le criticità che, al pari delle equivalenti modalità di lavoro digitale remoto, lo caratterizzano. La seconda sezione dell’elaborato è formata dal terzo capitolo, dedicato nella prima parte all’indagine delle implicazioni di tali modalità organizzative e delle condizioni di lavoro ad esse associate sul benessere dei dipendenti alla luce dei potenziali rischi fisici, psicologici e sociali legati ad all’utilizzo intensivo dei mobile devices (c.d. Tecnostress). Una prima analisi delle ricerche precedenti ci suggerisce che i risultati sono spesso contraddittori e che risulta difficile stabilire con esattezza la direzione degli effetti sul work-life balance e più in generale sul wellbeing dei diversi gruppi di remote e-workers. La seconda parte del capitolo conclusivo espone il dibattito giuridico italiano in merito allo Smart Working e partendo dalla questione della porosità del tempo esamina le tutele previste a favore delle esigenze dei lavoratori dal diritto del lavoro, anche in prospettiva comparata. La tesi si conclude con un invito ad un rinnovamento sia sul versante organizzativo-manageriale che su quello giuslavoristico.
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Abstract
This thesis work aims to critically and multidisciplinary analyze recent organizational trends that are proliferating in the current digital scenario and stimulate a more realistic reflection of what mainstream management literature considers as a "win to win" solution. This has been done by highlighting the "shadows", that is, those negative aspects that are often, deliberately or not, ignored.
The work consists of two sections. The first section is composed by Chapter 1 and 2. The first chapter presents the phenomenon of the Fourth Industrial Revolution through the return of two opposing visions. The first, the mainstream one, is the one told with excessive enthusiasm by the supporters of the digital revolution; the second represents that of a part of the literature that is more cautious and in some ways sceptical of this phenomenon. The theme of the relationship between digitisation of processes and work organisation will follow in the same way. Finally, we will delve into the main forms and ways of working based on the use of modern digital equipment and characterized by space-time flexibility (remote e-work) that seem to be the protagonists of the so-called transformation emphasizing the existence of a marked terminological confusion in literature.
The second chapter opens with an overview of the main statistics available at European level and other technologically advanced countries to facilitate understanding of the extent of organisational trends in question, despite the persistent accurate estimation due to lack of conceptual consensus.
Subsequently, the second chapter will continue with a specific study on Smart Working, as an Italian model of the "new" flexible organization of work, aimed at commenting on its principles and showing the ambiguities and critical issues that , equal to others remote digital work modes, characterize it.
The second section of the paper consists of the third chapter, which is devoted in the first part to the investigation of the implications of these organisational arrangements and the working conditions associated with them on the well-being of employees in light of the potential risks physical, psychological and social related to the intensive use of mobile devices (c.d. Tecnostress). An analysis of previous research suggests that the results are often contradictory and that it is difficult to establish exactly the direction of the effects on work-life balance and more generally on the wellbeing of different groups of remote e-workers. The second part of the final chapter sets out the Italian legal debate on Smart Working and starting from the question of the porosity of time examines the protections provided for the needs of workers by labour law, including comparative perspective. The thesis ends with an invitation to a renewal on both the organizational-managerial and the judicial side.
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