Riassunto analitico
L’alta velocità nacque in Giappone nel 1964 e successivamente venne introdotta in Francia nel 1981 con l’obiettivo di collegare fra di loro i grandi centri del territorio nazionale. In Spagna la situazione fu diversa in quanto, pur essendo vero che la prima linea TAV, creata nel 1992, aveva come obiettivo primario quello di collegare Madrid a Siviglia, è altrettanto certo che, lungo la stessa, vennero introdotte due fermate costituite da centri di medie dimensioni: Ciudad Real e Puertollano. Risulta particolarmente interessante, quindi, comprendere che tipo di conseguenze comporti l’introduzione dell’alta velocità nell’ambito di realtà diverse da grandi metropoli e con un bacino di utenza estremamente ridotto. Il lavoro si propone proprio questo: analizzare quali possano essere stati gli effetti generati dal nuovo mezzo di trasporto a Ciudad Real, provincia della regione Castiglia-La Mancia, in termini di aumento della popolazione, crescita economica, promozione dello sviluppo territoriale e nascita di nuove sfide relative alla mobilità. Dopo una breve introduzione sul settore dei trasporti, sulle sue funzioni e i suoi effetti sul territorio, il primo capitolo descrive le caratteristiche della rete ferroviaria spagnola, analizzando quali siano state le difficoltà che hanno reso così tardiva l’introduzione di un sistema ferroviario efficiente nella penisola. Continua poi con un excursus sulla fase di declino del trasporto ferroviario spagnolo, dovuto principalmente alla crisi provocata dalla prima guerra mondiale e dall’avvento dell’automobile, e su come l’introduzione dell’alta velocità ne abbia risollevato le sorti. Il secondo capitolo costituisce il primo approccio all’argomento principale, trattando la storia di come è stata ottenuta l’inclusione di Ciudad Real nel progetto della linea Madrid-Siviglia e di come ciò abbia completamente modificato non solo la struttura del nucleo urbano della città, ma anche l’organizzazione provinciale, conferendole, per la prima volta, un ruolo preminente rispetto agli altri nuclei provinciali. Presenta, inoltre, un’analisi delle motivazioni che hanno portato a volere fortemente l’introduzione dell’alta velocità, degli obiettivi raggiunti e degli aspetti che hanno avuto un ruolo marginale. Il terzo capitolo rappresenta il fulcro di questo lavoro, descrivendo i principali effetti socio-economici che si riscontrarono a Ciudad Real in seguito all’avvento dell’AVE e analizzando quali di essi furono conseguenza della nuova infrastruttura e quali no. Presenta, inoltre, una parte dedicata a casi specifici in cui la sovrastima del potere dinamizzatore dell’AVE portò alla progettazione di opere spropositate rispetto alla piccola realtà provinciale in cui vennero inserite. L’ultima parte della tesi è incentrata sulla nuova sfida della città in materia di alta velocità: la partecipazione al programma europeo Enter.Hub. In seguito a una descrizione del progetto e delle sue finalità, viene trattato nello specifico il caso di Ciudad Real, esaminando quali sono gli obiettivi che la città si propone di raggiungere nell’ottica di questa nuova occasione per valorizzare e migliorare la qualità di un servizio introdotto nell’ormai lontano 1992. Gli effetti dell’alta velocità ferroviaria non possono essere considerati come conseguenze scontate della mera introduzione della struttura sul territorio. L’elaborato dimostra come, nel caso di Ciudad Real, i tempi di progettazione ristretti e alcuni errori di pianificazione abbiamo fatto sì che le aspettative iniziali venissero deluse o si realizzassero soltanto in parte.
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