Riassunto analitico
Il lavoro di ricerca prende spunto dall’attuale realtà economica, frutto di oltre tre lustri di riforme del mondo del lavoro che hanno cercato di condurre l’Italia verso la creazione, con risultati profondamente diversi dalle aspettative, di un mondo del lavoro flessibile ed al tempo stesso sicuro. L’avvento della globalizzazione e la modernizzazione dei modelli di produzione hanno rotto l’equilibrio creatosi tra il modello organizzativo e produttivo fordista e l’aspirazione all’unicità ed alla protezione del posto di lavoro richiesto dalla società. Al fine di individuare lo strumento in grado di conciliare tra loro flessibilità e sicurezza, l’analisi riparte dallo studio elaborato dal gruppo di esperti diretti dal Professore Alain Supiot che cercarono di fornire una risposta ai quesiti proposti dalla Commissione europea nel Libro Verde «Partenariato per una nuova organizzazione del lavoro». Questo studio, proponendo lo sviluppo della concezione di status professionale dell’individuo, di diritti sociali di prelievo e il concetto di «portabilità» ad essi collegato, suggerisce una visione nuova ed illuminata del lavoro nel quale quest’ultimo non sia giuridicamente riconosciuto sempre e solo in relazione al nomen iuris attribuito al negozio stesso. Cogliendo questo spunto ed allargando il campo di osservazione, quindi, si può immaginare di ricomprendere sotto la definizione di lavoro l’esercizio di ogni attività materiale o intellettuale svolta in autonomia o subordinazione, dalla quale discende un valore economico diretto per il prestatore ovvero, derivato per la società. Così definito, il concetto di lavoro può essere riferito ad un panorama di attività decisamente più vario ed al quale possono essere ricondotti quei diritti sociali di cui ogni persona, per il semplice fatto di essere abile all’esercizio di una prestazione, è titolare. Questa interpretazione, in linea con la necessità degli uomini di immaginare la loro vita professionale come un percorso di lunga durata, sarebbe in grado di riconoscere ogni momento attivo nel percorso lavorativo dell’individuo, fornendo, in primo luogo, la risposta alla realizzazione di un nuovo modello di previdenza sociale in grado garantire l’attuazione delle aspirazioni personali, anche in caso di temporanea perdita del lavoro. Ogni prestazione lavorativa, infatti, permetterebbe di accumulare, in un unico conto, diritti di credito legati alla figura del prestatore e dotati della capacità di essere portati con sé in ogni spostamento all’interno del percorso professionale, evitandone così la frammentazione. In secondo luogo, affinché si possa ipotizzare un’applicazione concreta del concetto di portabilità dei diritti sociali di prelievo è necessario tratteggiare un nuovo modello di welfare in grado di coordinare, in un momento storico nel quale la segmentazione del lavoro prevale sulla certezza di un impiego permanente, la staffetta che si realizza tra il prestatore di lavoro e gli interventi a sostegno dell’occupazione posti in essere dallo Stato. Affinché le azioni di supporto siano in grado di adempiere alla funzione loro demandata è necessario che al centro dell’intervento siano posti l’individuo, le sue attitudini ed aspirazioni; al tempo stesso, il lavoratore deve manifestare un comportamento responsabile, affinché egli possa godere delle prestazioni solidali ed esercitare la libertà di cui è titolare, senza limitarsi a subire quella del datore di lavoro. È tempo di costruire un nuovo equilibrio tra le esigenze di libertà di chi esercita l’iniziativa economica e di chi svolge l’attività lavorativa.
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Abstract
The paper describes the result of several labour's market reforms that have been followed until now taking into account the actual economic environment. These reforms tried to lead Italy to the creation of a flexible and safe labour system, but generated results very different from the expectations. The advent of globalization and the modernization of the production has broken the equilibrium achieved between Ford’s organizational and production model and the aspiration to a unique and protected workplace demanded by the Society.
To define a legal instrument able to conciliate flexibility and safety in the context of labour law, the paper analyses the «Supiot Report» that has been produced to replay to the questions contained in the European Union's Green Paper «Partnership for a new organisation of work». The description of the social drawing rights, the development of the individual occupational status and the concept of their «portability» shows an innovative approach to labour law and their application can also be consider in the context of Italian's labour law. In this context, you can imagine to widen the definition of work to encompass in it the exercise of any activity carried out manually or intellectually as entrepreneur or as employee and from which descends a direct economic value for the investor, that then becomes derived value for the entire Society.
This definition of work can be referred to a much more diverse landscape of business and can extend the scope of social rights that will then be able to cover everyone is performing an activity. This interpretation of the concept of work would be able to recognize any active working period of the individuals, aligning their needs to imagine their professional life as a continuous journey and the temporary loss or change in their working activity. This concept will ultimately result in a completely new model of welfare.
In fact, every job performance can be accumulated in one account, crediting the rights linked with the working activity undertaken and have the ability to be carried them within the vocational route, avoiding fragmentation and uncertainties. Hence we can develop a concrete application of the concept of “portability” of the social drawing rights resulting into a new welfare model able to coordinate the relay race taking place between the employee and the measures to support employment implemented by the Government. This new welfare system can result to be extremely beneficial in a historical moment in which the segmentation of labor prevails on the certainty of a permanent job.
In order to develop actionable reforms, the center of the intervention must be the individual, his attitudes and his aspirations. The employee must demonstrate a responsible behavior, to enjoy the solidarity allowed by the system and exercise the freedom which he owns, without suffering the effects of the freedom associated to the employer.
It's time to build a new balance between the needs of liberté associated with who takes the risks associated with the entrepreneurial activity and with who actually performs the work .
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