Riassunto analitico
Questo lavoro cerca di ricostruire la storia della rappresentazione dei Nativi americani nel cinema statunitense. Dopo una breve introduzione di stampo più teorico, che illustra alcuni dei principali temi su cui si fonda la società americana, il primo capitolo raccoglie e presenta i film, prevalentemente appartenenti al genere western, in cui la minoranza in questione è stata rappresentata, a partire dalle origini con il cinema muto, fino ad arrivare agli anni Settanta, con l’affermarsi della corrente revisionista, tenendo conto delle varie fasi storiche, sia degli eventi sia del cinema stesso. Il secondo capitolo si concentra sul cinema contemporaneo, con l’analisi più approfondita di tre film che, in modi diversi, hanno dato un importante contributo al tema negli anni Novanta: Dances With Wolves (Kevin Costner, 1990), Dead Man (Jim Jarmusch, 1995) e Smoke Signals (Chris Eyre, 1998). Il terzo e ultimo capitolo è dedicato interamente al più recente prodotto cinematografico che ha visto i Nativi americani protagonisti, ossia Killers of the Flower Moon (Martin Scorsese, 2023); ci si concentra quindi sul confronto con il saggio da cui la pellicola è tratta, sull’inserimento della stessa all’interno dell’opera complessiva del regista, e infine sull’impatto che ha avuto nella lunga tradizione che da più di un secolo porta le popolazioni indigene del Nord America sul grande schermo. L’obiettivo di questo lavoro è stato principalmente quello di osservare l’evoluzione dell’immagine di una minoranza che, per quanto esigua, conserva una rilevanza indiscussa all’interno della storia e della società americana; si riflette in particolare su come il capolavoro scorsesiano sia estremamente coerente con il lavoro del regista, in quanto racchiude i temi a lui storicamente più cari; ma soprattutto si vuole dimostrare l’importanza dell’opera per aver vinto gli stereotipi e per aver restituito ai Nativi americani la dignità e il rispetto di cui troppo spesso il cinema li aveva privati.
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