Riassunto analitico
Gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono sempre più numerosi in ogni ordine e grado scolastico. Questi disturbi hanno un’origine neurobiologica, interessano uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale, e si caratterizzano per difficoltà significative nell’acquisizione di una o più abilità scolastiche di base (lettura, scrittura e calcolo). La categoria dei DSA include la Dislessia, la Disortografia, la Disgrafia e la Discalculia, riconosciute dalla Legge 170/2010. Quest'ultima, inoltre, attribuisce alla scuola un ruolo fondamentale nell’attivazione di interventi volti all’individuazione di casi sospetti di DSA, prevedendo un iter articolato in tre fasi: individuazione precoce degli alunni con difficoltà di lettura, scrittura o calcolo; attivazione di percorsi di potenziamento volti al recupero di tali difficoltà; segnalazione alle relative famiglie dei soggetti resistenti all’intervento didattico. Questo lavoro di ricerca si inserisce all’interno del progetto “Individuazione precoce dei Disturbi Specifici di Apprendimento”, promosso dal Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna e dall’Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena, che coinvolge i bambini di 5 anni delle scuole dell’infanzia e le classi prime, seconde e terze delle scuole primarie di Modena e provincia. Il presente elaborato è composto da tre capitoli. Il primo capitolo si apre con un approfondimento sul concetto di apprendimento, distinguendone due forme: implicito ed esplicito. Prosegue con la descrizione dei prerequisiti della letto-scrittura, solitamente appresi durante il periodo della scuola dell’infanzia, sui quali si sviluppano gli apprendimenti successivi. Segue il confronto tra i sistemi ortografici, distinguendo le lingue opache, come l’inglese, e le lingue trasparenti, come l’italiano. Inoltre, vengono presentati alcuni modelli di apprendimento della letto-scrittura: il modello evolutivo di Frith, il modello a due vie di Coltheart e il modello di Ferreiro e Teberosky. Il capitolo si conclude con la classificazione dei principali metodi di insegnamento della letto-scrittura: analitici, sintetici e analitico-sintetici. Il secondo capitolo affronta il tema dell’identificazione precoce dei soggetti a rischio DSA. Nella prima parte vengono definiti i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, con particolare riferimento alle caratteristiche della Dislessia, della Disortografia, della Disgrafia e della Discalculia. Segue un approfondimento sull’epidemiologia, sull’eziologia e sulla comorbilità di questi disturbi, così come sulla diagnosi e sul trattamento. Successivamente viene descritto il quadro legislativo, sia a livello regionale sia a livello nazionale, in materia di DSA. Nella seconda parte del capitolo si enfatizza il ruolo fondamentale che ricopre, in ogni ordine e grado scolastico, l’osservazione sistematica in quanto attività preventiva. Inoltre, vengono descritte le due principali metodologie attraverso le quali è possibile condurre l’osservazione sistematica: i questionari osservativi e la somministrazione di prove oggettive ai bambini. Il terzo capitolo è dedicato alla presentazione del lavoro di ricerca, condotto in una classe prima di una scuola primaria appartenente ad un Istituto Comprensivo dell’Appennino Modenese. La prima parte del capitolo è centrata sulla descrizione degli obiettivi e delle finalità del progetto, del contesto in cui esso si è svolto e delle prove di screening somministrate. La seconda parte è centrata sull’analisi dei dati della prima somministrazione, sulla descrizione del percorso di potenziamento progettato e sull’analisi dei dati della seconda somministrazione, con lo scopo di identificare i bambini con difficoltà resistenti all’intervento didattico proposto, quindi a rischio DSA, e di comprendere il grado di efficacia delle attività proposte tra le due somministrazioni.
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