Riassunto analitico
In questo elaborato vengono presentati i risultati di una ricerca empirica sull’uso e sul significato dato al velo islamico da alcune donne musulmane residenti in un paese della provincia di Mantova. La ricerca di campo ha avuto lo scopo di analizzare in profondità le abitudini, le tradizioni e le scelte di vita di queste otto donne, provenienti dal Marocco e traferitesi da alcuni anni nella comunità di Borgo Virgilio. Sono state intervistate anche otto donne italiane, non musulmane, per poter avere una visione d’insieme sulla valenza della pratica islamica di velarsi il capo, ascoltando sia le motivazioni delle donne che quotidianamente scelgono di portarlo sia i pensieri e le opinioni delle donne che hanno imparato a conoscere questa usanza nel tempo, anche grazie alla conoscenza di persone musulmane. A entrambe le parti è stato sottoposto un questionario che ha permesso di giungere ai risultati presentati in questa ricerca, spesso inediti. Suddiviso in cinque capitoli, questo studio inizialmente analizza la storia del velo, non solo quello islamico, e ne vaglia i diversi e molteplici significati, ponendo particolare attenzione all’uso dell’hijab, il foulard che indossano tutte le intervistate musulmane. Nel secondo capitolo, vengono presentate la vita e le abitudini religiose di queste ultime, con un particolare riferimento al matrimonio islamico, un rito considerato fondamentale da molti credenti musulmani, momento che ha segnato la vita di tutte le intervistate, simbolo del loro legame profondo con Dio. Il terzo capitolo esplora le visioni e le immagini, spesso stereotipate, collegate dagli occidentali all’Islam e alla donna velata, indagando le cause della diffusione di un mito negativo legato alla donna musulmana, in cui hanno avuto un ruolo determinante il velo e l’harem. Il quarto capitolo esplora il fenomeno del femminismo islamico con particolare attenzione all’opera ermeneutica di rilettura, realizzata da esegete e studiose femministe, dei Testi Sacri dell’Islam, secondo una prospettiva di genere. Il loro intento è quello di dimostrare che nei secoli è stato occultato il messaggio di amore e uguaglianza presente nel Corano, portando a credere che l’Islam sia una religione misogina e discriminatoria nei confronti delle donne; sono quindi analizzati alcuni versetti coranici che smentiscono questa visione. Il quinto e ultimo capitolo si focalizza sulla condizione lavorativa e giuridica delle donne musulmane nel contesto europeo, nel quale sempre più spesso si assiste a proposte di legge sul divieto di indossare veli islamici, portando l’esempio della Francia, in cui dal 2004 vige una legge che vieta di indossare simboli di appartenenza religiosa negli istituti scolastici. Sono infine riportati i pensieri e le opinioni delle sedici donne intervistate in merito all’utilizzo di veli integrali, quali burqa e niqab, per cercare di comprendere le cause della diffusione e del radicamento di pregiudizi e luoghi comuni che tuttora stigmatizzano la donna velata, spesso ritenuta un pericolo perché associata ai movimenti terroristici. I materiali utilizzati includono monografie, riviste, saggi, dizionari e articoli scientifici.
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Abstract
This paper presents the results of empirical research on the use and meaning given to the Islamic headscarf by some Muslim women living in a village in the province of Mantua. The aim of the field research was to create an in-depth view of the beliefs, traditions and life choices of these eight women who come from Morocco and who have moved for several years into the community of Borgo Virgilio. Also eight Italian women were interviewed, non-Muslim, in order to have an overall view on the value of the Islamic practice of veiling one’s head, listening to both the motivations of women who daily choose to wear it and the thoughts and opinions of women who have learned about this custom over time, also thanks to the knowledge of Muslim people. A questionnaire was submitted to both sides, which enabled the results presented in this research, often unknown.
Divided into five chapters, this study initially analyzes the history of the veil, not only the Islamic one and it examines its different and multiple meanings, paying particular attention to the use of the hijab, the headscarf that all Muslim interviewees wear. Thereafter, in the second chapter the life and religious habits of the latter are presented, with a particular reference to Islamic marriage, a rite con-sidered fundamental by many Muslim believers, a moment that has marked the lives of all those in-terviewed, a symbol of their deep bond with God. The third chapter takes into account the visions and images, often stereotyped, connected by Westerners to Islam and to the veiled woman, investi-gating the causes of the spread of a negative myth related to the Muslim woman, in which the veil and the harem played a decisive role. In the fourth chapter a close look into the phenomenon of Is-lamic feminism, with particular attention to the hermeneutic work of rereading, carried out by femi-nist exegetes and scholars of the Sacred Texts of Islam, according to a gender perspective. Their in-tent is to prove that over the centuries the message of love and equality present in the Coran has been hidden, leading to the belief that Islam is a misogynistic and discriminatory religion against women; so some Quranic verses that discredit this view are analyzed. Afterwards, in the fifth and final chapter are examined the working condition and the legal status of Muslim women in the Eu-ropean context, which is increasingly witnessing legislative proposals on the prohibition of wearing Islamic veils, looking to the example of France, where since 2004 there has been a law prohibiting the wearing of symbols of religious affiliation in public schools. Finally, the thoughts and opinions of the sixteen women interviewed on the use of integral veils, such as burqa and niqab, are outlined, to try to understand the causes of the spread and rooting of prejudices and clichés that still stigma-tize the veiled woman, often considered a danger because associated with terrorist movements. The data used has been consulted from monographs, journals, essays, dictionaries and scientific articles.
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