Riassunto analitico
In questo elaborato è stata presa in esame la visione della pena di morte nell'orizzonte mentale del mondo cristiano a partire dal XIV secolo, insistendo in particolare sul conforto offerto dalle confraternite ai condannati a morte e sul suo sviluppo fino al XIX secolo. Dal ritrovamento di un documento in cui erano elencati nomi di condannati, si è approfondito l'argomento attraverso la lettura di studi sulla storia della giustizia in Occidente e della pena capitale, di varie riflessioni sull'idea della morte del criminale come risarcimento della società, del conforto e della sua evoluzione durante i secoli. Per quanto concerne la struttura della presente trattazione, essa è stata suddivisa in tre capitoli. Nella prima sezione viene proposto un quadro generale sulla giustizia in Occidente, caratterizzata da un dualismo dei fori, mostrando come si è giunti a un dialogo tra il potere religioso e il potere secolare e a una loro collaborazione. Nel secondo capitolo, più corposo, viene presentata la nascita delle varie confraternite in tutta la penisola italiana, il loro sviluppo e aumento di prestigio, gli attori principali della spettacolarizzazione della pena capitale e come essa si svolgeva; si continua trattando la nascita della manualistica e di una letteratura di patibolo per poi proseguire con un confronto fra il rituale di morte in Italia e quello di altri stati del continente europeo. Nell'ultima parte si approfondisce la realtà modenese della Confraternita di San Giovanni Battista, inserendo, a fine del volume, il documento manoscritto trovato nella biblioteca estense universitaria e brevemente commentato.
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