Riassunto analitico
L’elaborato si apre con un excursus storico, che presenta aspetti generali caratterizzanti il contesto socioeconomico modenese dalla fine dell’Ottocento al Novecento, nel quale vengono affrontate le ricerche sul tema dell’industrializzazione con un’attenzione particolare rivolta alla formazione della città industriale. Si analizzano le argomentazioni che identificano la città di Modena, nella quale è emblematico il rapporto fra la formazione dell’economia industriale e lo sviluppo urbanistico. Modena diventa un luogo di sperimentazione unico nel panorama nazionale, in cui si riconoscono forze endogene portatrici di ideali innovativi e precursori a livello nazionale. Dal secondo dopoguerra le politiche sociali sperimentano azioni urbanistiche originali che collaudano nuovi modelli orientati verso la costruzione di servizi destinati alla collettività. L’attenzione verso nuove sensibilità ambientali stimolano lavori pubblici e piani urbanistici in sintonia con le attuali esigenze ecosostenibili che vanno a caratterizzarne l’identità urbana. Nel lavoro si illustra nello specifico il caso del rapido “miracolo economico” che investì il distretto ceramico di Sassuolo e il conseguente sviluppo dell’intero indotto in cui parallelamente iniziava ad emergere una situazione profondamente pericolosa che ha generato gravi ripercussioni ambientali, causando mutamenti del territorio e rischi per la salute degli abitanti dell’area. Dal miracolo economico scaturì un nuovo problema: riuscire a fronteggiare i rischi ambientali particolarmente gravi. Si avvia una vera e propria rivoluzione ambientale, stimolata da diversi approcci culturali al tema della tutela dell’ambiente, mediante il supporto di conoscenze e competenze scientifiche si promuove un’azione locale decisa e risoluta. Modena svolge un ruolo di anticipatrice e ispiratrice sia nei tempi che nei modi, attraverso i quali cerca di risanare e ridurre l’impatto ambientale, costruendo una cultura politica e tecnica, riconosciuta tra le più avanzate del Paese. I sindacati a tutela dei dipendenti delle industrie del comprensorio ceramico iniziarono a far leva sulle difficili condizioni igienico-sanitarie e delle ripercussioni di salute dei lavoratori. Si evidenzia come il sistema produttivo delle aziende abbia rilevanti effetti sulla società e viceversa. Negli anni la qualità dell’ambiente di lavoro e il comfort lavorativo vanno a costituire gradualmente gli aspetti fondamentali per la progettazione dell’edificio aziendale. Il dualismo inedito che ne scaturisce è lo stretto rapporto fra luoghi di lavoro e le architetture, le quali iniziano ad orientarsi verso le esigenze dei lavoratori, per poter rendere gli ambienti più confortevoli, contribuendo in modo significativo a diffondere stimoli maggiori di benessere e comfort. Nel corso degli anni si supera l’esclusiva tutela igienico-sanitaria della salute dei lavoratori per arrivare ad un’idea di benessere che incentivi motivazione ed empowerment. Si descrive una condizione sociale che va oltre al rapporto interno-esterno all’ambiente di lavoro, riuscendo a fondare un modello in cui la condizione diventa anche culturale e si esprime nella creazione di valori, in cui la sostenibilità è prioritaria ed è intesa non solo come attenzione verso l’ambiente esterno, ma come cura e impegno verso l’ambiente interno, esprimendosi nei concetti di equità, di riconoscimento del lavoro e qualità dell’ambiente lavorativo, che si intrecciano l’uno con l’altro andando a creare un alto commitment dei clienti interni dell’organizzazione.
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