Riassunto analitico
L'elaborato ha l'obiettivo di analizzare il quadro normativo di riferimento delle misure di Politiche attive del lavoro vigente in Italia e nella Regione Emilia-Romagna. Nel primo capitolo si provvede a ripercorrere le vicende prettamente giuridiche che hanno portato allo sviluppo delle Politiche attive del lavoro, dall’entrata in vigore della Costituzione fino alla riforma delle stesse operata dal d.lgs. n. 150/2015. In particolare, si analizza il passaggio dall’accentramento al decentramento istituzionale per ciò che concerne i soggetti chiamati ad erogare i servizi di politica attiva del lavoro; la transizione dal monopolio pubblico in materia di collocamento al riconoscimento dei soggetti privati accreditati quali erogatori dei servizi per il lavoro; la graduale centralità le Politiche attive del lavoro nell’ordinamento che, attraverso il meccanismo della condizionalità, si vanno indissolubilmente a legare con le Politiche passive del lavoro. Nel secondo capitolo si analizza approfonditamente la riforma dei servizi per il lavoro e delle Politiche attive operata del d.lgs. n. 150/2015 rientrante nel disegno di riforma del Jobs Act. L’introduzione della Rete nazionale dei servizi per il lavoro, la costituzione dell’ANPAL, la modifica dello status di disoccupazione e l’introduzione dell’Assegno di Ricollocazione sono soltanto alcune delle novità che hanno contribuito a riformare le Politiche attive del lavoro. Il terzo capitolo passa in rassegna le principali misure di politica attiva vigenti a livello nazionale, soffermandosi dettagliatamente sulla disciplina dell’Assegno di Ricollocazione e sul Reddito di Cittadinanza, misura di politica attiva e di contrasto della povertà introdotta con il d.l. n. 4/2019 convertito, con modificazioni, nella Legge n. 26/2019. In questo capitolo si dà poi conto delle pesanti conseguenze che si sono verificate nel mercato del lavoro da più di un anno a questa parte a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, che ha contribuito che aggravare la già deficitaria situazione occupazionale italiana. Nel quarto capitolo si volge lo sguardo alla Regione Emilia-Romagna attraverso un’analisi generale del sistema regionale dei servizi per il lavoro in linea con le competenze riconosciute alle Regioni dal d.lgs. n. 150/2015. Si accenna poi al percorso del “regionalismo differenziato” intrapreso dalla Regione Emilia-Romagna al fine di richiedere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in alcune materie secondo quanto disposto dall’art. 116, comma 3, Cost. Ai fini del presente elaborato ci si sofferma sulla volontà della Regione di ottenere maggiore autonomia in materia di tutela e sicurezza del lavoro nella quale vengono ricomprese le politiche del lavoro e quindi l’area del “collocamento della manodopera”, dei “servizi per l’impiego” e delle “politiche attive del lavoro”. I negoziati con il Governo sono però ancora in corso di svolgimento, non essendo finora giunti ad un’intesa. Infine, data l’esperienza di tirocinio curriculare svolta durante la Laurea Magistrale presso uno studio di Consulenti per il Lavoro, nella parte finale dell’elaborato si analizzano nel dettaglio due delibere della Giunta dell’Emilia-Romagna (DGR n. 186 del 04/02/2019 e DGR n. 876 del 31/05/2019 entrambe prorogate a causa dell’emergenza da Coronavirus) che, in affiancamento al tutor, si è provveduto ad applicare vista la delega dello Studio stesso, per mezzo della Fondazione Consulenti per il Lavoro, ad operare quale soggetto privato accreditato ad erogare i servizi per il lavoro ivi contenuti.
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