Riassunto analitico
Nel primo capitolo viene discussa la rilevanza dell’orizzonte temporale degli investitori per la realizzazione di una asset allocation ottimale e vengono discussi importanti presupposti teorici per la determinazione dei rendimenti azionari attesi. Il secondo capitolo illustra gli stili di investimento più seguiti sul mercato azionario, le tipologie di azioni che rientrano all’interno di questi stili e alcune strategie di investimento che emergono sia dal mondo accademico che dal mondo della gestione professionale degli investimenti. Il terzo capitolo propone una spiegazione del value premium basata sulla scomposizione del market-to-book ratio, in cui vengono messe a confronto le spiegazioni basate sul rischio e le teorie comportamentali basate sull’irrazionalità degli investitori. Infine, nel quarto capitolo viene proposta una analisi empirica originale su un campione di 75 società italiane quotate alla Borsa Italiana S.p.A. per il periodo che va dal 2009 al 2019. Il presente lavoro dimostra che anche per il mercato italiano vi sono delle evidenze empiriche che confermano la superiorità del value investing e del quality investing. Dall’analisi, basata su una stima panel ad effetti fissi, si riscontra un forte potere previsionale degli indici di redditività, in particolare del ROI, degli indici di liquidità, in particolare del Current Ratio, e dei multipli valutativi, in particolare dell’Earnings Yield e del Price to Book Value.
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Abstract
Nel primo capitolo viene discussa la rilevanza dell’orizzonte temporale degli investitori per la realizzazione di una asset allocation ottimale e vengono discussi importanti presupposti teorici per la determinazione dei rendimenti azionari attesi. Il secondo capitolo illustra gli stili di investimento più seguiti sul mercato azionario, le tipologie di azioni che rientrano all’interno di questi stili e alcune strategie di investimento che emergono sia dal mondo accademico che dal mondo della gestione professionale degli investimenti. Il terzo capitolo propone una spiegazione del value premium basata sulla scomposizione del market-to-book ratio, in cui vengono messe a confronto le spiegazioni basate sul rischio e le teorie comportamentali basate sull’irrazionalità degli investitori. Infine, nel quarto capitolo viene proposta una analisi empirica originale su un campione di 75 società italiane quotate alla Borsa Italiana S.p.A. per il periodo che va dal 2009 al 2019. Il presente lavoro dimostra che anche per il mercato italiano vi sono delle evidenze empiriche che confermano la superiorità del value investing e del quality investing. Dall’analisi, basata su una stima panel ad effetti fissi, si riscontra un forte potere previsionale degli indici di redditività, in particolare del ROI, degli indici di liquidità, in particolare del Current Ratio, e dei multipli valutativi, in particolare dell’Earnings Yield e del Price to Book Value.
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