Riassunto analitico
La presente tesi tende a mettere in luce un argomento controverso e di grande attualità: a prescindere dagli stereotipi costruiti nel corso del tempo, l’impenetrabilità e la seclusione delle comunità cinesi nel territorio italiano, con particolare attenzione alle dinamiche economiche e socio-politiche che emergono intorno al contesto quotidiano, mediatico, giuridico nel distretto industriale (Macrolotto 0) di Prato. La ricerca sul campo, svolta tra ottobre 2018 e dicembre 2018, ha seguito un approccio metodologico multidirezionale dando la possibilità di indagare in modo approfondito la questione della seclusione in prospettiva olistica. La seclusione non si esprime soltanto in termini spaziali ma anche nell’ambito lavorativo, politico, scolastico, sportivo ecc.. La vasta diffusione del fenomeno tra i migranti cinesi fa sì che sembri una comunità chiusa ed impenetrabile dal punto di vista interattivo. Nonostante la crescita demografica degli immigrati cinesi negli ultimi vent’anni, la scarsa interazione sociale persiste e viene costantemente ribadito dai media italiani offrendo i casi esemplificativi per discreditare ed escludere i migranti cinesi. Tuttavia, dai risultati dell’indagine etnografica si rileva un altro aspetto: la scelta di isolarsi dalla società italiana non è soltanto condizionata passivamente dalla necessità richiesta dal lavoro ma anche positivamente dall’agency dei migranti stessi. Se consideriamo il distretto industriale Macrolotto 0 come una rinnovazione del modello nel suo tempo, oggi esso potrebbe essere visto come una plausibile modello di ibridazione culturale senza necessariamente integrare un gruppo etnico in un altro. Tale prospettiva sarà resa possibile dai immigrati cinesi della seconda generazione attraverso l’istruzione di alto livello, l’ispirazione per partecipazione attiva alla politica, gli incentivi dei talenti ecc..
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Abstract
This thesis tends to highlight a controversial and highly discussed subject: apart from the stereotypes built over time, the seclusion of Chinese communities in Italy, with particular attention to the economic and socio-political dynamics that emerge around the daily, media, legal context in the industrial district (Macrolotto 0) of Prato.
The fieldwork, carried out between October 2018 and December 2018, followed a multidirectional methodological approach, giving the opportunity to investigate in depth the question of seclusion in a holistic perspective. The seclusion is not only expressed in terms of space but also in the working, politics, education and sports. The wide range of the phenomenon among Chinese migrants may suggest that it appears to be a closed community.
Despite the demographic growth of Chinese immigrants in the last two decades, the scarce level of social interaction persists and is constantly reaffirmed by the Italian media offering examples to discredit and exclude Chinese migrants. However, from the results of the ethnographic survey there is another aspect: the choice of a Chinese migrant to isolate oneself from Italian society is not only conditioned passively by the need required by working conditions but also positively by the agency of the migrants themselves.
If we consider the industrial district Macrolotto 0 as a model innovation of its time, today it could be considered as a plausible model of cultural hybridization without necessarily integrating one social group into another. This perspective will be made possible by second-generation immigrants through high-level education, inspiration for active participation in politics, talent incentives, etc.
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