Riassunto analitico
Il commercio internazionale e gli investimenti esteri sono un fattore determinante per la crescita dell’Unione Europea, essa infatti è nel complesso dei suoi 28 Stati membri, la più gande economia al mondo e sin dalla sua nascita ha svolto un ruolo proattivo nel definire le regole per un sistema commerciale globale, sia contribuendo alla creazione e alla definizione dell’OMC, sia negoziando in maniera attiva accordi commerciali globali. Questi accordi prevedono un accesso privilegiato ai mercati dei paesi interessati e costituiscono una deroga di base ad uno dei principi fondamentali fissati negli Accordi della Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), secondo quale tutti i paesi membri dovrebbero beneficiare della parità di trattamento, senza dunque alcuna discriminazione, in virtù del principio della nazione più favorita . L’Unione Europea, in questo senso, rappresenta un esempio lampante del fatto che oggi, il quadro economico internazionale è costituito dalla presenza concomitante di esperienze di liberalizzazione degli scambi tra paese a molteplici livelli; a livello globale da un lato e a livello regionale dall’altro. Nel complesso, la tendenza di liberalizzazione degli scambi a livello mondiale pare associata alla proliferazione di esperienze di liberalizzazione a livello regionale sotto forma di accordi commerciali preferenziali o accordi di integrazione regionale. La crisi che ha attraversato l’area dell’euro nell’ultimo decennio ha spinto la Commissione Europea ad adottare politiche commerciali attive nel concludere nuovi Accordi bilaterali, riponendo in essi le speranze di portare l’Unione fuori dalla depressione economica, garantendo nuovi mercati per beni e servizi, nuove aree di investimento e scambi commerciali più economici e veloci. Gli accordi di libero scambio permettono inoltre la creazione di regole chiare in materia di proprietà intellettuale ed industriale e promuovono azioni di sviluppo comune sostenibili per l’ambiente e la società. In una realtà sempre più globalizzata ed integrata, in cui le catene di fornitura globali hanno ormai sostituito il commercio tradizionale di prodotti finiti, una politica commerciale europea che parli con un’unica voce e che sappia negoziare in campo internazionale in maniera predominante potrà garantire uno sviluppo economico altrimenti impossibile per i singoli mercati europei. Oggi ’l’Unione Europea non può ancora essere considerata un’area valutaria ottimale, ossia un gruppo di Paesi membri con economie strettamente integrate fra loro, attraverso lo scambio di prodotti, servizi e la mobilità dei fattori e con un federalismo fiscale realmente funzionante . La crisi che i paesi dell’area euro stanno attraversando ha fortemente messo in discussione l’unione monetaria ed economica dell’Europa e la sua capacità di prevenire e curare gli shock specifici che affliggono i singoli paesi membri. L’Unione Europea punta più che mai sulle relazioni economiche estere, nella convinzione che attraverso queste, si possa arrivare ad una crescita economica e ad una diminuzione progressiva della disoccupazione. Gli accordi di libero scambio intrapresi dall’Unione Europea testimoniano proprio questo nuovo approccio della politica commerciale europea.Lo scopo di questo lavoro è indagare quelle che saranno le ripercussioni che l’accordo globale tra Canada e Unione Europea (CETA), appena concluso ed in attesa di ratificazione, porterà in termini politici ed economici per entrambe le economie. In seno a questo Accordo, si evidenzieranno in particolar modo le Indicazioni Geografiche (IG) in merito al modo in cui vengono disciplinate.
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Abstract
International trade and foreign investment are important elements of the European Union’s development.
The European Union, with its 28 Member States, is the most important economy in the world. Its trade policy must be seen in the context of two important aspects: firstly, internationally, as a proactive player in defining the rules of an international trade system, and secondly, locally, negotiating free trade agreements with other countries.
These free trade agreements grant privileged access to the market of the country concerned and are an accepted exception from the basic World Trade Organisation (WTO) principle that all trading partners should be granted equal treatment. The European Union, in this case, is an example that shows the fundamental changes in the international economic field, pointing out different levels of free trade integration, globally on the one hand and regionally on the other.
Changes in global supply chains mean that where value added is created becomes more important than where exports are actually recorded. Therefore, the EU’s trade policy aims to maintain, and if necessary, reinvent, the EU’s place in global supply chains, rather than trying to keep every single production step at home.
The purpose of this work is to investigate the consequences that the new Free trade agreement between Canada and EU will bring as soon as it has passed the approval stage and comes into force.
In particular, in this context, I will underline the legal protection of Geographical Indications inside the CETA (Comprehensive and Economic Trade Agreement) and I will analyze the benefits and the weaknesses of the Agreement in terms of legal protection of GI.
CETA is a new generation agreement and its one of the most complex agreements ever signed for both parties. With this agreement, the EU is trying to push greater international GI protection for Agriculture products and foodstuffs in a country where the GIs are traditionally treated only under trademarks law and where some GIs are considered as generic names.
The level of protection reached by the EU in this agreement could be a positive step towards a new way of protecting the GI in the extra UE territory or it could be a dangerous approach for further agreements.
In this work, I will discuss some different opinions.
International trade and foreign investment are important elements of the European Union’s development.
The European Union, with its 28 Member States, is the most important economy in the world. Its trade policy must be seen in the context of two important aspects: firstly, internationally, as a proactive player in defining the rules of an international trade system, and secondly, locally, negotiating free trade agreements with other countries.
These free trade agreements grant privileged access to the market of the country concerned and are an accepted exception from the basic World Trade Organisation (WTO) principle that all trading partners should be granted equal treatment. The European Union, in this case, is an example that shows the fundamental changes in the international economic field, pointing out different levels of free trade integration, globally on the one hand and regionally on the other.
Changes in global supply chains mean that where value added is created becomes more important than where exports are actually recorded. Therefore, the EU’s trade policy aims to maintain, and if necessary, reinvent,its place in the global trade
The purpose of this work is to investigate the consequences that the new Free trade agreement between Canada and EU will bring as soon as it has passed the approval stage and comes into force.
In particular, in this context, I will underline the legal protection of Geographical Indications inside the CETA (Comprehensive and Economic Trade Agreement) and I will analyze the benefits and the weaknesses of the Agr
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