Riassunto analitico
Nel presente lavoro si è scelto di trattare due diverse tipologie di vetri di scarto, ossia il vetro contenuto nei TV e PC a tubo catodico (CRT) e una frazione del rottame proveniente dalla raccolta urbana, , con lo scopo di abbassarne il contenuto di piombo e recuperarli nella realizzazione di malte cementizie, in parziale sostituzione sia del clinker sia dell’aggregato (sabbia). Innanzitutto, i campioni di vetro (CRT e da raccolta urbana) sono stati macinati per ricavare curve granulometriche simili a quelle del cemento e della sabbia commerciali. Successivamente,i campioni sono stati sottoposti per 90 minuti a un bagno termostatico a 80°C in una soluzione di NTA (complessante carbossilato) 0.1 M, composto biodegradabile. La peculiarità di questo trattamento è che lascia il vetro nella sua struttura originale e non ne altera lo stato fisico, ma solo il contenuto superficiale di piombo. Ciò consente di valutare se la riduzione di piombo possa modificare il comportamento del vetro in termini di attività pozzolanica e reazioni di espansione (ASR). Dopo aver realizzato le malte a partire dai vetri trattati, queste sono state sottoposte a diversi test (resistenza meccanica, analisi termogravimetrica, test di espansione), dai quali si è potuto desumere che le malte realizzate con il vetro trattato danno risultati migliori rispetto a quelle realizzate con quello non trattato, soprattutto in termini di espansione; ciò induce a pensare che ci possa essere una correlazione tra il contenuto di piombo nei vetri e le proprietà delle malte che ne derivano.
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