Riassunto analitico
L’apertura dei mercati nazionali alle imprese straniere e l’espansione della concorrenza ha largamente diffuso il fenomeno della mobilità estera alimentando problemi nuovi e complessi. La gestione della mobilità internazionale delle risorse umane non è però semplice a causa sia di una normativa legislativa e contrattuale collettiva, non sempre chiara, sia per orientamenti giurisprudenziali spesso dubbiosi, sia infine per l’uso di una terminologia spesso non coerente con le normative stesse. Con questo lavoro ci proponiamo di fare il punto della situazione in merito all’istituto contrattuale del trasferimento all’estero, istituto che trova scarso riscontro nell’ambito della movimentazione internazionale di personale in Italia, rispetto a quanto avviene invece per il distacco o per la trasferta, evidenziandone problematiche e criticità in un’ottica decisamente interdisciplinare. La disciplina che sarà delineata, è quella che riguarda la fattispecie che ricorre qualora un dipendente italiano, che sia legato da un contratto di lavoro stipulato in Italia con una impresa italiana, venga a svolgere la prestazione dovuta al di fuori dei confini nazionali e a favore dello stesso imprenditore. Le tematiche fondamentali sono, dunque, connesse ai problemi legati alla gestione delle persone inviate in missione all’estero e si dividono principalmente tra scelte contrattuali, sistemi di remunerazione, implicazioni sul piano civilistico, fiscale e contributivo a cui la società deve necessariamente badare.
|