Riassunto analitico
Il prototipo realizzato ha lo scopo di misurare la polarizzazione della luce di fluorescenza esogena prodotta da un campione biologico. Il principio di misura fa riferimento al fenomeno dei moti Browniani, secondo i quali particelle disperse in un fluido sono in continuo movimento disordinato lungo direzioni casuali. Ciò è dovuto al fatto che la particella subisce un gran numero di eventi di scattering da parte delle molecole di fluido in cui è immersa. In conseguenza di ciò, quanto più la particella è piccola, tanto più il moto browniano, che la caratterizza, è veloce, risultando quindi possibile riconoscere molecole di piccole dimensioni da molecole di grandi dimensioni. Utilizzando quindi campioni composti da molecole opportunamente funzionalizzate mediante un agente fluorescente, la misura prevede l’eccitazione del campione attraverso una sorgente luminosa polarizzata linearmente. Per la rivelazione del segnale, si misura lo stato di depolarizzazione della luce di fluorescenza emessa dal campione; ciò avviene utilizzando un secondo polarizzatore lineare posto tra il campione e fotomoltiplicatore. In questo modo, il polarizzatore lineare in eccitazione renderà efficiente solo il pompaggio delle molecole fluorescenti con dipolo orientato nella sua stessa direzione, mentre tutte le altre verranno pompate in modo molto meno efficiente. In rivelazione, il segnale fluorescente proviene quindi dalle molecole che sono state eccitate efficacemente. Ponendo quindi un secondo polarizzatore si ottiene massimo passaggio di segnale quando le direzioni di polarizzazione coincidono,e minimo passaggio di segnale quando le direzioni di polarizzazione sono ortogonali tra loro. Il sistema ottico così ottenuto è in grado di misurare il grado di depolarizzazione introdotto dal campione e quindi discriminare tra molecole di grandi dimensioni, che avendo un moto molto lento, mantengono lo stato di polarizzazione della luce di eccitazione, da molecole di piccole dimensioni, che presentano un moto molto veloce e che quindi depolarizzano la luce proveniente dalla sorgente. Dopo la realizzazione del sistema, sono state eseguite diverse misure per verificare il corretto funzionamento. I risultati ottenuti sono in perfetto accordo con quanto riportato dalla teoria. Tale sistema risulta quindi adatto ad eseguire misure per valutare la funzionalità di una particolare proteina di interesse oncologico, la quale, a seconda che si trovi nella sua versione funzionale o meno, tenderà a legarsi o meno al suo anticorpo, portando quindi ad una discriminazione tra molecole grandi, che mantengono lo stato di polarizzazione, e molecole piccole, ache causano una rapida depolarizzazione. Tale sistema ottico è quindi in grado di dare il via allo sviluppo di una tecnologia che permetta di valutare la funzionalità della proteina p53 in campioni provenienti da pazienti con B-LLC in maniera rapida ed accessibile a qualsiasi laboratorio diagnostico.
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