Riassunto analitico
In 25 centuries of language teaching, l’autore e traduttore statunitense L. G. Kelly paragona l'insegnamento della pronuncia alla figura di Cenerentola, suggerendone il ruolo secondario rispetto ad altre competenze linguistiche più ampiamente sviluppate all'interno dei corsi di lingua straniera. Nel presente lavoro, la revisione della letteratura scientifica parte da tale affermazione, focalizzandosi sull'insegnamento della lingua inglese come lingua straniera e analizzando il grado di importanza dato all'insegnamento della pronuncia all'interno degli approcci succedutisi a partire dalla fine dell'Ottocento fino agli anni Ottanta, per poi giungere all'Era di Internet e all'impatto dell'inizio della didattica a distanza durante l'emergenza sanitaria del 2020. Ad essere analizzati sono anche i legami tra le modalità di insegnamento della pronuncia e lo standard madrelingua (britannico o americano). Tali elementi sono alla base di un contrasto che, a partire dagli anni Novanta ha visto rafforzarsi la posizione di due scuole di pensiero: la prima più incentrata sull'emulazione dello standard madrelingua, indicato e considerato come modello a cui ambire e una tipologia di pronuncia completa di tutti i suoni distintivi della lingua e quindi intelligibile ma distinta da quella madrelingua dalla presenza di modifiche operate sulla base del background linguistico del discente. La grande importanza data allo standard madrelingua ha permesso di introdurre l'ideologia del native-speakerism, descritta da Holliday come " a pervasive ideology within ELT , characterized by the belief that ‘native-speaker’ teachers represent a ‘Western culture’ from which spring the ideals both of the English language and of English language teaching methodology" (Holliday, 2005). I suoi effetti sono ravvisabili in più e diversi ambiti, tuttavia nel presente lavoro, vengono analizzati solo quelli relativi alla scelta e al lavoro degli insegnanti di inglese come lingua straniera e le eventuali ricadute sulla loro sfera psicologica. Infine, lo studio di caso ha come oggetto il centro Wall Street English di Carpi e le modalità con le quali le attività proposte nei corsi Personal e Fit si avvicinano o si allontanano da quanto osservato all'interno della revisione della letteratura scientifica. La ricerca è duplice e consta di un'analisi della struttura e dei contenuti delle attività contenute sulla piattaforma incentrate sulla dimensione orale della lingua inglese, che lo studente affronta in totale autonomia senza il supporto di un insegnante; e un'intervista semi-strutturata a otto insegnanti del centro, quattro madrelingua e quattro non madrelingua. Le domande rispecchiano i tre nuclei tematici del lavoro e mirano ad osservare da vicino il lavoro degli insegnanti del centroe le loro opinioni. I risultati della ricerca hanno dimostrato come anche nel caso delle modalità di insegnamento Wall Street English, la pronuncia continui a ricoprire un ruolo di secondaria importanza rispetto ad altre competenze più ampiamente sviluppate. Più variegato è invece il quadro emerso in merito alla possibilità di esporre lo studente a più accenti possibili e di sensibilizzarlo all’importanza di una pronuncia intelligibile piuttosto che emulativa. Altrettanto diversi sono i risultati emersi dalla ricerca di eventuali aderenze all’ideologia del native-speakerism che, se più evidenti del caso delle attività sulla piattaforma e nelle opinioni di alcuni intervistati (sia madrelingua che non madrelingua), ha dimostrato la propensione della maggioranza degli insegnanti per la figura di un insegnante non madrelingua per gli studenti, in quanto tendenzialmente più preciso nell’individuazione dei dubbi e dei bisogni degli studenti e più facilitato a stringere un legame di fiducia con il discente, due requisiti ritenuti fondame per l'insegnamento dell'inglese come lingua straniera.
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