Riassunto analitico
Il celebre scrittore britannico Hugh Walpole disse «Don’t play for safety - it’s the most dangerous thing in the world» vale a dire, «Non cercare la sicurezza è la cosa più pericolosa del mondo». Proprio per questa ragione, proprio perché non ci si può permettere di non cercarla, che ho deciso di dedicare questo elaborato, alla trattazione di tale tematica alquanto delicata. Nel primo capitolo analizzeremo l’approccio alla sicurezza sul lavoro che si è soliti riscontrare nella maggior parte delle realtà, ovvero quello che chiameremo di compliance normativa, secondo il quale si hanno una serie di precetti e disposizioni da seguire in maniera scrupolosa per mantenere gli standard di un ambiente sicuro e per non incorrere in sanzioni. Il più delle volte la finalità che viene maggiormente perseguita è proprio quest’ultima. Nel secondo capitolo approfondiremo le dinamiche che si creano nel momento in cui si coinvolgono, in termini di partecipazione, le persone. È un meccanismo che, se impiegato sapientemente, è in grado di alimentare oppure, innescare ex novo, la motivazione nei lavoratori. Più che di una motivazione al lavoro, realizzeremo che essa dovrà essere in primis, una «motivazione all’apprendere». L’apprendimento è un processo che vedremo essere stato analizzato da grandi studiosi e sotto differenti sfaccettature. Studi non rimasti su carta ma implementati e, ancora tutt’oggi impiegati, all’interno delle imprese. A questo capitolo ne seguirà un terzo, prettamente sperimentale, volto a comprendere direttamente dalle parole dei soggetti che formano l’impresa, il radicamento all’interno di essa di una cultura della sicurezza. L’iter di quest’indagine si apre con l’ascolto e la definizione delle esigenze di un’azienda in termini di sicurezza sul lavoro, per poi passare in un secondo momento all’incontro di queste con l’operato di una Fondazione, fino a chiudere sempre di più questo cerchio, riportando la testimonianza diretta di un lavoratore. In questo modo sarà possibile avere la contezza circa tre punti di vista che, seppur provenienti da differenti livelli dell’organigramma aziendale, se non addirittura esterni, come nel caso della Fondazione, pivotali nella comprensione di quanto la cultura della sicurezza sia o meno penetrata correttamente nel sistema. Il quarto, nonché ultimo capitolo, sarà incentrato sull’analisi delle possibili strade da intraprendere affinché si possano porre le basi per la realizzazione di questo cambiamento di prospettiva in toto o, comunque, generare input di innesco affinché tale modifica avvenga. Constateremo che sarà necessario che il tutto parta da dentro la persona, in particolare dall’acquisizione della consapevolezza della rilevanza della formazione. Come disse Grace Murray Hopper : «La frase più pericolosa in assoluto è: “Abbiamo sempre fatto così”». Se si riuscisse ad acquisire tale livello di consapevolezza sull’importanza formativa, allora si sarà creata un’arma talmente potente, in grado di abolire la propagazione di questo mantra.
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