Riassunto analitico
Il lavoro di tesi riporta l’attività di ricerca su materiali polimerici innovativi. In particolare sulla caratterizzazione di diverse formulazioni di biocompositi a base di polibutilene adipato co-tereftalato (PBAT), utilizzato come matrice. Tale polimero è biodegradabile ed è risultato interessante poiché può essere utilizzato come materia prima per l’ottenimento di polimeri sostenibili. Lo scarto vitivinicolo, WPL wineplasticsfiller, è un prodotto brevettato dall’azienda AgroMateriae, azienda per la quale è stata condotta questa ricerca, e viene aggiunto come rinforzo in diverse percentuali per capire l’evoluzione delle proprietà del materiale e diminuirne il costo. Altre variabili sono la dimensione granulometrica dello scarto e l’aggiunta di diversi additivi, in diverse percentuali, per migliorare l’adesione tra la matrice polimerica e il rinforzo. Lo scopo è quello di ottimizzare la formulazione del materiale in modo che le sue proprietà lo rendano adatto ad essere utilizzato per diverse applicazioni in particolare come legaccio per le industrie agricole. I campioni sono stati, quindi, analizzati mediante tecniche convenzionali utilizzate per lo studio dei materiali polimerici, tra cui DSC e DMA per le analisi termiche, e prova di trazione e creep per lo studio delle proprietà meccaniche. Per simulare il processo di trasformazione industriale i compositi sono stati estrusi, pellettizzati e successivamente stampati e sui granuli e i provini, così ottenuti, sono stati effettuati test meccanici e reologici per osservare come il processo di trasformazione influenza le proprietà del biocomposito. Questo studio inoltre vuole promuovere la possibilità di valorizzare un sottoprodotto agroindustriale, il WPL, derivante dalla produzione del vino per ottenere nuovi materiali realizzati appunto con materie prime recuperate che siano inoltre “environmental friendly” e che favoriscano un’economia circolare.
|