Riassunto analitico
Il problema della scivolosità è una questione più che mai attuale: studi effettuati (LEAS, 2015) mostrano che scivoloni e cadute che avvengono camminando su pavimenti artificiali sono la terza causa d’infortuno sul lavoro e la seconda in ambiente domestico e nel tempo libero. Quanto studiato, riflette il trend europeo. Questo lavoro di tesi, che nasce dalla collaborazione di Esmalglass s.p.a., Mainlaboratory Sassuolo s.r.l. e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, si prefissa come scopo, di indagare le intime correlazioni esistenti tra la capacità antiscivolo delle piastrelle ceramiche, la granulometria della fritta vetrosa applicata e la morfologia superficiale delle stesse. Durante la prima fase di questa ricerca sono stati analizzati i componenti da applicare superficialmente all’impasto: engobbio, smalto, fritta vetrosa (nelle 4 granulometrie scelte preliminarmente). Sono state eseguite analisi termiche (microscopio riscaldante, DTA, dilatometro ottico) a cui si sono aggiunte un’analisi granulometrica e fluorescenza a raggi X (XRF). Infine sono stati prodotti i pezzi da analizzare secondo le 3 applicazioni previste: la base, costituita da un supporto in grès porcellanato, engobbiato in linea e stampato tramite stampante digitale, è stata completata con: 1. Modalità sopra (100% smalto, sopra 95% graniglia); 2. Modalità mix (100% smalto miscelato con un 35% di graniglia); 3. Modalità senza smalto (95% graniglia). Nella seconda parte di questo lavoro è stato caratterizzato il prodotto finito. Per verificarne la capacità antislip sono stati utilizzati il British Pendulum e il BOT3000-E, strumenti che restituiscono un valore di coefficiente di attrito dinamico. La morfologia superficiale è stata indagata con l’ausilio del rugosimetro, tramite la microscopia elettronica a scansione (SEM) e con il microscopio ottico. Parallelamente si sono eseguite anche analisi sul colore (spettrofotometro), sulla lucentezza (glossmetro), sulla bagnabilità (angolo di contatto) e un’analisi mineralogica (diffrattometro a raggi X). In ultima istanza si è eseguita un’abrasione superficiale secondo la normativa AS/NZS 1580.459.1 per simulare una messa in opera pluriennale e capire quanto questo possa incidere sulle proprietà studiate. Le conclusioni tratte sono molteplici e vanno a confermare l’esistenza di correlazioni sensibili tra le diverse proprietà.
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