Riassunto analitico
In questa tesi compilativa (revisione di vari articoli scientifici) si sono analizzate le varie alghe presenti nei piatti della cucina asiatica e le loro proprietà farmacologiche. Partendo dall'origine della vita sulla terra, si è visto che le alghe derivano dalla teoria dell'endosimbiosi. Milioni di anni fa le cellule procariote hanno iniziato ad inglobare cellule più piccole che sono diventati gli attuali organi cellulari. Primi fra tutti i cianobatteri: organismi in grado di compiere la fotosintesi e produrre come "scarto" l'ossigeno, fondamentale per la vita sulla terra. Con il passare del tempo le alghe si sono differenziate in verdi, rosse e brune. Si sono classificate in diversi generi e specie a seconda delle loro forme e caratteristiche. Tra le alghe più note c'è Sargassum fusiforme. Il suo polisaccaride ha dimostrato effetti ipoglicemizzanti nel diabete di tipo 2. Ecklonia bicyclis, anche nota come "Arame", è usata da tempo contro acne e disfunzione erettile. Laminaria japonica: l'alga bruna più coltivata trova impiego nell'alleviare i sintomi della sindrome nefrosica. Negli ultimi 20 anni Undaria pinnatifida è stata studiata per le sue proprietà antitumorali. Il porfirano dell'alga Nori, un polisaccaride che si estrae dalle foglie, ha una discreta attività ipolipidemizzante e potenzia il sistema immunitario. Infine: Palmaria palmata. L'alga rossa nota anche con il nome "Dulse". Essa è ricca di vitamina c, antiossidante naturale, e lisina, un amminoacido in grado di contrastare sinergicamente lo sviluppo del virus Herpes simplex.
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